Covid, Arcuri a Genova: "Ritardi? Non servono rassicurazioni, servono i vaccini"

Telenord INTERNO

nelle ultime settimane abbiamo accusato dei ritardi che non comprendiamo, il diritto alla salute non è un valore che si può negoziare.

L'Italia ha ricevuto delle rassicurazioni da Pfizer ma non basta: "Io non penso che siano sufficienti le rassicurazioni, servono i vaccini.

Sulla richiesta danni a Pfizer per i ritardi nella consegna dei vaccini "stiamo lavorando con l'avvocatura, domani avrò una riunione molto puntuale con l'avvocatura per concludere molto presto l'istruttoria". (Telenord)

La notizia riportata su altri giornali

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha espresso preoccupazione per la consegna di un numero inferiore di dosi rispetto agli accordi. ''Se il vaccino AstraZeneca sarà approvato dall'Ema avremo 3,4 milioni di dosi entro fine marzo e non le 8 milioni di dosi assicurate in precedenza'', ha spiegato Arcuri. (Adnkronos)

Lo ha detto, a quanto si apprende, il commissario straordinario all'emergenza coronavirus Domenico Arcuri nel corso del vertice con le Regioni e il ministro della Salute Roberto Speranza, convocato dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. (Adnkronos)

Pfizer aveva garantito all’Unione europea che dalla prossima settimana le consegne torneranno “al 100% delle dosi previste settimanalmente”. Nonostante il taglio di due terzi sul vaccino Pfizer, Arcuri ha garantito che non ci saranno più le disparità registrate la settimana scorsa. (Nurse Times)

pfizer. Sulla base dei contatti in corso tra Bruxelles e Pfizer, ci sono elementi per ritenere che dalla prossima settimana la casa farmaceutica possa riuscire a riportare la media della consegna delle dosi su due settimane - quindi questa e la prossima - al 92%. (Gazzetta di Parma)

Il resto dovrebbe essere riassorbito entro metà febbraio. Sarà possibile farlo sfruttando la quantità di vaccino “residuo”, che rimane disponibile in ciascuna fiala dopo averne ricavato cinque dosi, seguendo una procedura che prevede l’utilizzo di siringhe di precisione. (Corriere del Ticino)

«Tutte le dosi attribuite ai comuni sono confermate», ha da parte sua assicurato il capo della sezione del militare e della protezione civile Ryan Pedevilla. Secondo i dati riferiti ieri dall'Ufsp sono attualmente quasi 170'000 gli svizzeri ad aver ricevuto la prima dose del preparato. (Ticinonline)