Elezioni in Gran Bretagna, Jeremy Corbyn si candida da indipendente: il Labour di Starmer lo espelle

Elezioni in Gran Bretagna, Jeremy Corbyn si candida da indipendente: il Labour di Starmer lo espelle
Il Fatto Quotidiano ESTERI

L’annuncio a sorpresa, da parte del primo ministro Rishi Sunak, della data delle prossime elezioni politiche britanniche, il 4 luglio, ha subito innescato una serie di sfide. La più importante, naturalmente, è quella per la guida del Paese: sembra certa la vittoria del Labour di Keir Starmer, che i principali sondaggi danno in vantaggio di almeno 20 punti sul partito conservatore al governo. Poi ci sono le sfide minori, o simboliche: la più appassionante appare quella appena lanciata dall’ex segretario laburista Jeremy Corbyn, che proprio stamattina ha lanciato la sua candidatura da indipendente nella circoscrizione di Islington Nord, di cui è stato il rappresentante laburista dal 1983 (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Grattacapi a sinistra per il Labour neomoderato di sir Keir Starmer, stra-favorito sui Tories di Rishi Sunak in vista delle elezioni politiche anticipate britanniche del 4 luglio, ma costretto dal sistema uninominale secco in vigore nel Regno a giocarsi collegio per collegio la partita: con l'obiettivo di una maggioranza assoluta che - se non fosse netta - si trasformerebbe in un mezzo flop, pronostici alla mano. (Gazzetta di Parma)

Spericolata scommessa di Rishi Sunak (sotto la pioggia bettente): il primo ministro britannico ha convocato a sorpresa le elezioni anticipate per il 4 luglio, nonostante i sondaggi diano il suo partito conservatore 20 punti sotto l’opposizione laburista. (Corriere della Sera)

L’Inghilterra torna al voto, viva l’instabilità politica

L’annuncio a sorpresa delle elezioni anticipate in Gran Bretagna – anche se si svolgeranno soltanto tre o quattro mesi prima rispetto a quello che la maggior parte dei politici si aspettava – è stato una sorpresa gradita per la maggioranza dei britannici, ma è servito anche a rammentarci che in una democrazia la stabilità politica non sempre è un pregio. (La Stampa)