Bimbi morti di sete, l’sos dei migranti inascoltato e i cadaveri gettati in mare per non affondare

Il Riformista INTERNO

Erano alla deriva da oltre 10 giorni. Avevano lanciato Sos sempre più disperati. Ma nessuno li ha raccolti. Le 6 vittime dell’ultimo terribile naufragio terminato al molo di Pozzallo sono state gettate in mare dai 26 compagni superstiti, in un viaggio interminabile durato più di 10 giorni durante il quale – per evitare i miasmi dei cadaveri in putrefazione e alleggerire il peso del barchino, tanto piccolo da non fornire alcun riparo – se ne sono dovuti sbarazzare: tre donne, due bambini di 1 e 2 anni e un ragazzino di 12 anni morti di fame, di sete e di disperazione nel XXI secolo, nella traversata della speranza attraverso il Canale di Sicilia (Il Riformista)

La notizia riportata su altri media

Dopo Loujin, la siriana di sei anni morta di stenti il 6 settembre sull'imbarcazione dove era con la madre, il padre e la sorellina di un anno e mezzo, altri sei migranti, due bimbi di uno e due anni, un dodicenne e tre donne secondo il racconto dei loro compagni di viaggio, non ce l'hanno fatta a resistere alle condizioni estreme e inumane della traversata. (Tp24)

E’ quanto si legge in un post pubblicato dal sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna. Le mie più sentite condoglianze e dell’intera città di Pozzallo alla moglie, al figlio e a tutti i suoi famigliari. (Quotidiano di Ragusa)

Fondo perduto fino al 70%: sostegno eccellenze gastronomia e agroalimentare (Tp24)

E' stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il presunto scafista, di nazionalità turca, che avrebbe condotto la piccola imbarcazione con a bordo 34 persone (28 i superstiti) partita dalla Turchia e diretta in Italia. (La Stampa)

Un dispositivo di ricerca e soccorso in mare; evitare ritardi eccessivi nell’assegnare i porti; ristrutturare l’hot spot di Lampedusa per adeguarlo ai numeri e prevedere un sistema di trasferimento veloce verso altri porti; incentivare vie legali e sicure come quelle dei corridoi umanitari. (Servizio Informazione Religiosa)

La richiesta di aiuto è stato rilanciata già 24 ore fa da Alarm phone, che ha inviato a tutte le autorità marittime competenti e pubblicato sui social la rotta seguita dal barcone alla deriva. (La Repubblica)