Caos rottamazione-ter. La scadenza era ieri, il D.L. fiscale non è ancora in Gazzetta ufficiale

InvestireOggi.it ECONOMIA

Entro ieri andavano pagate le rate 2020 e 2021 della rottamazione-ter e del saldo e stralcio.

Com’è possibile dare valenza ad una scadenza se la stessa è fissata sulla base di una legge di conversione non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale?

146/2021, c.d decreto fiscale, la scadenza per pagare le rate 2020 e 2021 della rottamazione-ter e del saldo e stralcio, è stata rinviata dal 30 novembre al 14 dicembre. (InvestireOggi.it)

Ne parlano anche altre testate

«Sono certo - è la conclusione del senatore del Pd - che la sensibilità politica e la disponibilità degli esponenti del Ministero dell’economia e delle finanze diano sostanza normativa all’indirizzo condiviso e accolto in sede parlamentare» (Giornale di Sicilia)

Non si tratta dunque di posizione ideologica, ma piuttosto di buon senso e coerenza La sospensione delle rate non è che uno slittamento in avanti di entrate la cui certezza non varia con il tempo. (ilGiornale.it)

ROMA – Il 14 dicembre a scadenza della rottamazione ter e saldo e stralcio. Bisogna fare un ragionamento con l’Agenzia sul contenzioso e sulla tempistica delle cartelle“ (News Mondo)

Rottamazione ter e rate non pagate, si rischia il pignoramento. Coloro che non pagano le rate della rottamazione ter, comporta la perdita dei benefici della. Chi non paga decade dal beneficio e l'Agenzia delle Entrate innesca il meccanismo della riscossione per recuperare il debito. (Informazione Oggi)

Scadono oggi, 14 dicembre, i termini per il versamento delle rate non versate relative ai debiti derivanti dalla rottamazione ter e dal saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. Gli imprenditori non intendono avere degli insoluti ma è fondamentale facilitare tutti ad estinguere i propri debiti per ripartire di slancio con l’attività di impresa (Quotidiano di Ragusa)

Pertanto la CNA chiede che siano riaperti i termini per versare queste somme e, ancora più importante, che sia concessa la possibilità di effettuare il versamento di quanto dovuto in un numero di rate adeguato all’ammontare del debito. (L'Opinionista)