Offese a Mattarella sul web, 11 indagati: perquisiti ambienti di estrema destra e sovranisti

RomaToday INTERNO

"Uno dei perquisiti, un professore universitario di 53 anni, è risultato in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social russa VKontakte (simile a Facebook)", aggiungono i Ros

È questa l'accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Roma a 11 persone finite indagate per una serie di attacchi sul web indirizzata al presidente Sergio Mattarella (RomaToday)

Ne parlano anche altri media

Offese a Mattarella: in corso perquisizioni dei Ros per 11 indagati. Tra questi anche un professore universitario di 53 anni che è risultato essere in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita. (il Dolomiti)

Il Presidente Mattarella depone una corona di fiori sotto la lapide dell’On. IL DISCORSO Primo maggio, il messaggio di Mattarella: «Se il lavoro cresce,. (ilmattino.it)

Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Nicola Durante ha accolto il deferimento del Procuratore Federale sanzionando il calciatore del Padova Claudio Santini con 10 giornate di squalifica da scontare in gare ufficiali per aver rivolto insulti razzisti all’indirizzo del calciatore Shaka Mawuli in occasione di Sambenedettese-Padova, match valido per il 19° turno del campionato di Serie C disputato lo scorso 17 gennaio Protagonista un giocatore della società veneta, Claudio Santini. (CIP)

Tra loro anche un professore universitario di 53 anni, vicino a gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social VKontakte, il Facebook russo Le operazioni sono in corso a Roma, Latina, Padova, Bologna, Trento, Perugia, Torino e Verbania. (il mattino di Padova)

Le perquisizioni, estese agli account telematici e ai profili social degli indagati, hanno permesso il sequestro di numerosi sistemi e apparati informatici, utilizzati per rivolgere le offese al capo dello Stato. (AGI - Agenzia Italia)

Uno dei due fratelli è stato un personaggio di primo piano nel panorama delinquenziale della provincia agrigentina, come militante negli anni ’80 nel clan “Stidda”, per conto del quale si macchiò di gravi reati subendo diverse condanne, tra cui quella decisa dall’allora giovane magistrato Rosario Livatino – vittima della violenza mafiosa, e proclamato Beato la scorsa domenica – per traffico di droga in contesto associativo ed armi. (LaPresse)