Ustica, 40 anni fa la strage. Mattarella: "Paesi alleati aprano alla verità". FOTOSTORIA

Sky Tg24 INTERNO

Questa versione è stata sempre confutata dall’Aeronautica militare ma è al momento la più accreditata e sostenuta anche da alcune sentenze civili

Getty. A distanza di decenni non c’è ancora una spiegazione unanime sul perché il velivolo cadde improvvisamente in mare: tra le ipotesi che si sono susseguite negli anni, alcune anche alimentate da depistaggi, ci sono quelle di un cedimento strutturale, di una bomba a bordo, di un missile terra-aria, di una collisione, di una battaglia aerea tra jet militari culminata con il velivolo civile colpito per errore da un missile. (Sky Tg24 )

Ne parlano anche altri media

In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro, svolgiamo un servizio pubblico. Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana, fondamentale per il nostro lavoro. (Il Fatto Quotidiano)

Al termine della Messa da requiem di Donizetti - davanti al cimitero monumentale della città - Mattarella ha salutato alcuni dei sindaci dei comuni della provincia e il primo cittadino di Bergamo, Giorgio Gori. (La Repubblica)

Stavolta, insomma, non c’è alcuna ambiguità dietro la «maggioranza silenziosa» di cui parla il capo dello Stato. Ecco spiegato il suo uso del linguaggio come motore di un nuovo reciproco rispetto, ispirato alla speranza. (Corriere della Sera)

Senza cedere alla tentazione illusoria di mettere tra parentesi questi mesi drammatici per riprendere come prima. Le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla cerimonia di commemorazione delle vittime bergamasche del coronavirus. (La Repubblica)

Carenze del sistema ed errori. Durante i ''mesi caldi'' dell'emergenza Covid, Bergamo è stata vittima, suo malgrado, di un vero eccidio. (ilGiornale.it)

"Noi stessi – prosegue Fusco – siamo stati invitati a partecipare come Comitato dopo numerosi solleciti al responsabile comunicazione del Comune di Bergamo lo scorso giovedì pomeriggio". È il pensiero di Luca Fusco, presidente del Comitato “Noi denunceremo”, che raccoglie oltre 450 familiari di vittime della pandemia di Covid-19, in attesa della cerimonia di questa sera. (IL GIORNO)