Monte di Procida alle urne, Pugliese: ecco la sua visione di città

La Città Flegrea ESTERI

Le liste sono state presentate, la campagna elettorale è nel vivo, mancano solo venti giorni alle elezioni. Facciamo qualche domanda al, per la terza volta, candidato Peppe Pugliese, già sindaco dal 2015 al 2023 a Monte di Procida. Lei è al terzo mandato, perché oggi i cittadini dovrebbero votarla? Riconfermare la fiducia a me significa riconoscere che c’è bisogno di continuità e di persone competenti che conoscono già pregi e difetti del nostro paese. (La Città Flegrea)

Su altri giornali

È la presidente della Commissione, in Italia per la campagna elettorale del Ppe, a rompere gli indugi sulle alleanze con una dichiarazione implicita ma chiara. Castellani Due dichiarazioni in fila di Ursula von der Leyen e Charles Michel sullo stesso tema e con le medesime posizioni. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Dopo le ambiguità verso una possibile alleanza con l’estrema destra della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ieri al Forum della democrazia a Copenhagen è sceso in campo Charles Michel, presidente del Consiglio (che però non ha nessuna speranza di conservare la poltrona): quello che «conta davvero sono le politiche, la sostanza», non le etichette. (il manifesto)

È mentre 400 milioni di cittadini europei si avvicinano al voto per rinnovare l’Eurocamera che l’Europa sparisce. Persa tra l’ultima dichiarazione del generale Roberto Vannacci e dibattiti sugli pseudonimi comparsi nei manifesti elettorali dei candidati (da “Giorgia” a “Ultimo”). (L'Espresso)

"Se guardo la realtà di questi partiti definiti come estrema destra, la realtà è più bilanciata, con alcune personalità con cui possiamo cooperare perché condividono gli stessi obiettivi e hanno la stessa visione sui temi che riguardano il sostegno all'Ucraina e la difesa di una Ue più forte”. (L'HuffPost)

Con l’avvento di varie forme di integrazione sovranazionale, la graduale de-territorializzazione dei centri di potere ha progressivamente indebolito l’autorità dello stato. (la Repubblica)

Cioè vanno bene “anche partiti definiti di estrema destra”, che vantano “personalità con cui si può collaborare”, purché “siano pronti a cooperare per sostenere l’Ucraina, difendere i principi democratici e rendere l’Ue più forte”. (Il Fatto Quotidiano)