Lo spray urticante era frequente "Lo usavano per rubare collanine"

il Resto del Carlino INTERNO

Di Marina Verdenelli L’utilizzo dello spray nelle serate in discoteca era frequente in quel periodo ma non si sono mai verificati morti. "Dopo 20 minuti lo show continuava". La sicurezza del locale e la capienza non erano responsabilità dell’artista e del suo entourage. "Firmavano un contratto che comprendeva anche che le responsabilità era di chi organizzava. Controlli? Non non li facevamo, ci fidavamo". (il Resto del Carlino)

Su altri giornali

Era l’8 dicembre 2018 quando [Fedez](https://www.vanityfair.it/topic/fedez), sui suoi social, si univa al cordoglio per le vittime della strage di Corinaldo, chiedendo più attenzione riguardo la capienza dei locali. (Vanity Fair Italia)

Al processo bis sulla strage al 'Lanterna Azzurra Clubbing' di Corinaldo, dove nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018, al concerto di Sfera Ebbasta, morirono una giovane mamma e cinque adolescenti, i giudici ascoltano Fedez e anche il cantante che quella sera era lì sul palco per capire (Secolo d'Italia)

Si è tenuta venerdì 24 marzo in Tribunale ad Ancona una nuova udienza del processo bis per la tragedia della Lanterna Azzurra di Corinaldo, in cui, la notte tra il 7 e il 8 dicembre 2018, cinque adolescenti e una mamma di 39 anni persero la vita in una drammatica calca. (Senigallia Notizie)

Non dico che poteva prevedere anche la tragedia ma problemi di qualche tipo sì, almeno uno svenimento ci sarebbe stato". E’ arrivato a testimoniare al tribunale di Ancona, ieri, Fedez, nome d’arte di Federico Leonardo Lucia, per il processo bis della strage di Corinaldo, quello relativo alla sicurezza del locale e ai permessi rilasciati per il pubblico spettacolo. (il Resto del Carlino)

Fedez ieri è arrivato ad Ancona e ha parlato così in tribunale, dove la procura lo ha chiamato a testimoniare al processo bis (dopo quello che ha già condannato la banda dello spray in via definitiva) per la strage di Corinaldo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

E’ il desiderio espresso ieri da Giuseppe Orlandi - papà di una delle 6 vittime, il 15enne Mattia di Frontone - all’uscita dal tribunale di Ancona, dove si è celebrata un’altra tappa del cosiddetto processo bis, durante la quale sono stati ascoltati i due noti rapper. (il Resto del Carlino)