Al lavoro al contrario: tornano quelli al Nord e solo uomini

Il Manifesto INTERNO

Su 100 addetti che riprenderanno il 60,7% opera «nel settore manifatturiero, il 15,1% nelle costruzioni, il 12,7% nel commercio e l’11,4% in altre attività di servizio».

Su 4,4 milioni di lavoratori totalil che rientrano, ben «3,3 milioni sono uomini – pari al 74,8% – solo 1,1 milioni donne – il restante 25,2%.

La ripresa delle attività produttive «si concentrerà proprio nelle aree più interessate dal Coronavirus»: ben 2,8 milioni di lavoratori al Nord, pari al 64 per cento del totale. (Il Manifesto)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo rilevano i consulenti del lavoro. La ripresa, però, non è esente da "paradossi": in attività torneranno, infatti, soprattutto gli 'over50', rispetto ai giovani, in prevalenza nel Nord Italia, area più esposta al contagio da Covid-19. (Rai News)

E, di questi, “3,3 milioni sono uomini (il 74,8% del totale), e 1,1 milioni donne (25,2%)”. La ripresa, però, non è esente da “paradossi”: in attività torneranno, infatti, soprattutto gli ‘over50’, rispetto ai giovani, in prevalenza nel Nord Italia, area più esposta al contagio da Covid-19. (OggiNotizie)

Anche nella ripartizione geografica sarà ancora il Sud a partire in ritardo: su 100 lavoratori sospesi, infatti, 29 sono al Sud, 22 al Centro e 49 al Nord. Saranno in tutto 4,4 milioni di lavoratori, mentre 2,7 resteranno a casa. (La Stampa)