Smart working: 5 euro in più al giorno in busta paga. Succede in Germania
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Tuttavia ancora manca un accordo sullo smart working, avente come tema un possibile indennizzo simile a quello proposto in Germania, ma anche il diritto alla disconnessione, che i sindacati richiedono ormai da tempo, e proprio per questo, tra le altre, hanno indetto uno sciopero il 9 dicembre.
Uno dei principali nodi che dovrà essere chiarito è se questo nuovo bonus andrà ad unirsi anche al bonus forfettario di 1.000 euro una tantum. (Money.it)
La notizia riportata su altri giornali
Per quanto riguarda le prospettive concrete per il futuro sempre nell’ambito dello smart working, poco meno di due aziende su tre modificheranno il modus operandi precedente, o implementando in modo sistematico lo smart working (43%) o incrementando le pratiche di smart working già in atto (18%). (La Stampa)
L’istituto di credito aveva suggerito al contrario l’ipotsi di tassare i lavoratori, ritenendo il lavoro da casa un privilegio e un risparmio di costi per i dipendenti. Una somma forfettaria da riconoscere per un massimo di 100 giorni all’anno e un limite di due anni. (Corriere della Sera)
Rimane però un semplice quesito a cui rispondere, ma che abbiamo fin qui nascosto sotto al tappeto: chi paga? A Berlino il termine smart working non viene impiegato per descrivere il lavoro da casa in relazione alla misura discussa: si preferisce home office. (Punto Informatico)
Comuni a molti Paesi sono anche le sanzioni per la violazione delle norme sul trattamento dei dati, previste in Europa dal Gdpr. Inoltre, nel 90% dei casi è possibile utilizzare i dati di geolocalizzazione per adottare azioni disciplinari, a condizione che siano adottate le prescrizioni di cui sopra. (Corriere della Sera)