La Crimea e il Donbass a Mosca, il pressing su Kiev: cosa c’è nel (presunto) piano Trump sulla guerra

TORINO. Kyiv non ha più munizioni per contrattaccare. Presto potrebbero non esserci più neanche quelle per difendersi. La situazione sul campo di battaglia è terribile, mentre tutta la leadership ucraina continua incessantemente a fare appelli e richieste d’aiuto, la Russia aumenta il passo, intensifica i raid, scova nuovi mezzi e nuove armi per far più male possibile. «La difesa aerea si sta esaurendo, se i russi continuano a colpire l’Ucraina ogni giorno come hanno fatto nell’ultimo mese, potremmo rimanere senza missili». (La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

In estrema sintesi, secondo quanto sostenuto da persone vicine all’ex presidente , che hanno chiesto di restare anonime, la proposta consisterebbe nello spingere l’Ucraina a cedere la Crimea e le zone confinanti del Donbass (Nicola Porro)

Da presidente, Donald Trump «ha detto chiaramente» che pensava che l'Ucraina «dovesse far parte della Russia». «Trump ha detto chiaramente che pensava che l'Ucraina, e certamente la Crimea, dovesse far parte della Russia», racconta Hill – responsabile per gli Affari Europei e Russi del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti tra il 2017 e il 2019 – al giornalista del New York Times David Sanger nonché autore del libro New Cold Wars: China's Rise, Russia's Invasion, and America's Struggle to Defend the West. (La Stampa)

Al centro del "presunto piano" il lavoro su Kiev per cercare di convincere l'Ucraina ad accettare la cessione della Crimea e del Donbass a Putin (Sky Tg24 )

Il punto militare 630 | Il «Washington Post» riporta le intenzioni dell’ex presidente, che metterebbero in seria difficoltà Kiev. (Corriere della Sera)

Citando fonti vicine al tycoon, che hanno voluto restare anonime, il prestigioso quotidiano statunitense sostiene che Trump avrebbe intenzione di premere su Kiev affinché ceda la Crimea e le aree del Donbass già di fatto occupate dalla Russia (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Numerose sono le domande da porsi. (L'Eco di Bergamo)