Operaio rapina banca a Bologna: ‘Mio figlio è malato, lo stipendio non basta’

Napoli Fanpage.it INTERNO

Era stato fermato dai passanti e subito dopo dalla polizia.

in foto: immagine di repertorio. Troppe spese da sostenere per il figlio malato, lo stipendio insufficiente per mantenere la famiglia e riuscire a garantire al bambino le visite mediche necessarie per tenere sotto controllo le sue condizioni di salute.

La versione è quella raccontata al giudice Alberto Gamberini del Tribunale di Bologna da Michele S., operaio di 25 anni originario di San Cipriano d'Aversa (Caserta), che lunedì scorso con un complice ha rapinato la filiale dell'Unicredit di via Rizzoli, a Bologna. (Napoli Fanpage.it)

La notizia riportata su altri media

Al termine dell'udienza di convalida, il gip ha sostituito per M.S. la misura in carcere con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari a San Cipriano d'Aversa. Insieme al complice, G.P., 29enne di Casal di Principe, M. (Today)

I testimoni avevano riferito al Personale della Sezione Antirapina della Squadra Mobile di un uomo sui 50 anni, che parlava bene l’italiano. Lunedì 11 novembre la Polizia di Stato ha arrestato il presunto autore della rapina alla Banca di Credito Cooperativa dell’Oglio e Serio di via dei Partigiani, lo scorso 16 ottobre. (BergamoNews.it)

E' una storia di disperazione quella che ha raccontato al giudice Alberto Gamberini, del tribunale di Bologna. Sorte diversa, invece, è toccata al complice, , difeso dall'avvocato Pasquale Diana e detenuto al carcere di Santa Maria Capua Vetere. (BolognaToday)

Anche loro sarebbero poi stati trasferiti nel caveau con gli altri ostaggi. Mentre restavano rinchiusi e sorvegliati a vista, il direttore sarebbe stato trattenuto al piano di sopra e solo al termine della rapina trasferito nella cella. (PadovaOggi)