Premierato "fascista", l'ultima bufala della sinistra

Liberoquotidiano.it INTERNO

Fausto Carioti 28 aprile 2024 Gira, e girerà sempre di più nei prossimi mesi, la bufala secondo cui l’elezione diretta del premier è un progetto «fascista». La propala anche Antonio Scurati, che pure di Storia qualcosa dovrebbe sapere. Nell’intervista apparsa ieri su Repubblica, sul francese Le Figaro e altri quotidiani europei, quando gli viene chiesto di indicare un provvedimento voluto da Giorgia Meloni che causi «un indebolimento della democrazia italiana», cita proprio «il progetto di riforma costituzionale che prevederebbe l’elezione diretta del capo del governo». (Liberoquotidiano.it)

La notizia riportata su altri giornali

Premetto, a scanso di equivoci, che per quanto mi riguarda l’antifascismo resta una pre-condizione politica e culturale, posto che la Repubblica è nata dalla Resistenza e che la Costituzione è il frutto della sintesi tra i diversi partiti politici che della lotta al fascismo avevano fatto la loro stessa cifra caratterizzante. (Salernonotizie.it)

Nella comunità democratica, non da oggi, stiamo commettendo un errore che rischiamo di pagare a caro prezzo. (articolo21)

Il 25 aprile 2024 sarà ricordato come il giorno in cui la destra italiana perse un’occasione storica. Perché proprio questo momento, in cui la destra è al governo e gode di largo consenso, era il momento giusto per chiudere davvero una pagina, per chiarire definitivamente un punto, e per concentrarsi poi su quelli che — siamo tutti d’accordo — sono i veri problemi che stanno a cuore agli italiani. (Corriere della Sera)

573 Letture Cronaca “Il semplice dichiararsi antifascisti (a parole) basta per salvarsi l’anima (democratica)?” Intervento di Massimo Bellucci su antifascismo e tagli alla sanità (Senigallia Notizie)

Che cosa si dice e che cosa non si dice su Belpietro, Cacciari, Crosetto, Fassino, Giannini, Liuzzo, Patuelli, Percassi, Scurati, Travaglio, Vannacci e non solo. Pillole di rassegna stampa IL DIZIONARIO DI VANNACCI (Start Magazine)

Massimo Cacciari sulla “Stampa” ammonisce: basta chiedere abiure, l’antifascismo rischia di diventare una foglia di fico per coprire l’assenza di proposte politiche. E Carlo Galli su “Repubblica” osserva che si può essere antifascisti in chiave storica senza un’unità forzosa che “scolorisce”. (L'HuffPost)