"Sandokan" si pente. Il boss Francesco Schiavone collabora con la giustizia

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Si è pentito Francesco Schiavone, conosciuto con l'appellativo di "Sandokan", il capo del clan di delle organizzazioni mafiose più pericolose, quella dei Casalesi. Il boss di 70 anni ha iniziato a collaborare con la giustizia da alcuni giorni secondo quanto hanno confermato la Direzione Nazionale Antimafia e la Direzione distrettuale Antimafia della Procura di Napoli che già da alcune settimane hanno dato il via a quello che è ormai l'ex boss del clan detenuto al regime del carcere duro dal 1998, quando l'11 luglio fu catturato in un bunker a Casal di Principe, località in provincia di Caserta (ilGiornale.it)

La notizia riportata su altre testate

Roberto Saviano, grande conoscitore del mondo affaristico e criminale della camorra, che ha raccontato prima di tutto nel celebre romanzo "Gomorra", commenta sui social la notizia del pentimento di Francesco Schiavone, detto Sandokan, ricordando che nel 2010, dopo l'arresto del primo figlio, lo invitò a collaborare con la giustizia. (Il Messaggero Veneto)

Il super pentito era a capo di una delle cosche più temibili nella galassia della criminalità organizzata, quella dei casalesi: quali segreti può svelare? Poi, la politica: dalle candidature europee del Pd, che fanno ribollire i malumori interni, ai nuovi sondaggi, con la Lega in crisi. (Repubblica TV)

Francesco Sandokan Schiavone ha «condannato a morte» Roberto Saviano, Rosaria Capacchione e in ultimo Marilena Natale. Tutti «colpevoli» di aver raccontato la camorra, gli intrecci con la politica e l'imprenditoria. (Corriere)

Ora Francesco “Sandokan”, così soprannominato per i capelli lunghi e la presunta somiglianza con l’attore Kabir Bedi (ma lui ha sempre odiato il paragone), si è pentito davvero. Complice forse la malattia al tumore che da tempo lo affligge, si è pentito il fondatore della cosca che ha ridisegnato la mappa criminale del clan dei Casalesi e scritto la storia della Camorra lasciandosi dietro una lunga scia di sangue nell’agro aversano tra gli anni ’80 e ’90. (TERRANOSTRA | NEWS)

Sandokan si è pentito. E secondo Federico Cafiero de Raho l'avvio della collaborazione con la giustizia del boss Francesco Schiavone è "certamente un evento di grandissima importanza, perché Schiavone è stato il capo del clan dei casalesi, un irriducibile". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Il pentimento del boss, anticipato da un quotidiano locale, Cronache di Caserta, e’ confermato all’AGI da fonti degli inquirenti. Uomini delle forze dell’ordine avrebbero gia’ proposto a parenti del capoclan di entrare nel programma di protezione. (il Fatto Nisseno)