2 giugno, Mattarella chiede unità: ​"Non brandire il dolore gli uni contro gli altri"

AGI - Agenzia Italia INTERNO

è ancora vivissimo il ricordo dei tanti lutti, ma si comincia a sentire "volontà di ripresa e di rinascita, civile ed economica".

Ma soprattutto "le sofferenze provocate dalla malattia non vanno brandite gli uni contro gli altri".

Come si festeggerà. Le celebrazioni del 2 giugno quest'anno si terranno in un'atmosfera stretta tra "sentimenti di incertezza e motivi di speranza" fa notare Mattarella, parlando davanti ai microfoni tv nei giardini del Quirinale deserti. (AGI - Agenzia Italia)

La notizia riportata su altri giornali

Ma il suo impegno sul campo, forte di 28 anni di volontariato da infermiera, lo ha affrontato già pochissimi giorni dopo lo scoppio dell’emergenza. "Ora, terminate le cure, molto persone chiedono ancora la mia presenza, anche solo per un saluto o quattro chiacchiere. (IL GIORNO)

Chi si è trovato ad affrontarlo - nei diversi ruoli - ha dovuto procedere spesso per tentativi di fronte alla imprevedibilità del comportamento dell’epidemia, non esistendo né farmaci specifici, né consolidate valutazioni scientifiche, né indicazioni di esperienza, che consentissero previsioni adeguate, né strutture proporzionate alla dimensione del contagio”. (L'HuffPost)

Published on Jun 1, 2020. Si celebra l’anniversario della nascita della Repubblica italiana “stretti tra il dolore per la tragedia che improvvisamente ci è toccato vivere e la volontà di un nuovo inizio”. (TG2000)

«Mi permetto di invitare, ancora una volta, a trovare le tante ragioni di uno sforzo comune, che non attenua le differenze di posizione politica né la diversità dei ruoli istituzionali». In Italia contagi e decessi in calo: 50 nuovi casi in Lombardia (ieri erano stati 210). (Il Sole 24 ORE)

(TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA) Il Comune di Codogno ha deciso di stabilire che il 21 febbraio sia il giorno per ricordare le vittime del Coronavirus: "Ci auspichiamo diventi il giorno nazionale". (Sky Tg24 )

Un gesto fortemente simbolico, nel giorno della Festa della Repubblica, per segnare in modo ancor più netto cosa è accaduto in questi mesi che hanno sconvolto l'Italia e il mondo. Una volontà ben sintetizzata dalle parole del presidente quando ha detto che 'siamo tutti parte di una stessa storia, di uno stesso popolo'. (La Repubblica)