Il giro di vite e il dramma dei senza lavoro

Il Giorno ECONOMIA

A settembre, stando a una stima della Confcommercio, oltre 400mila dipendenti di bar e ristoranti sono rimasti a casa senza lavorare.

Senza dimenticare il diverso livello dei contagi tra regioni e tra grandi centri urbani e piccoli comuni.

La gente ha, sì, paura del coronavirus, ma inizia anche a toccare con mano il dramma di una crisi socioeconomica senza precedenti.

Ma a tremare sono anche bar e ristoranti, che dovranno anticipare la chisura serale alle 18.

Ancora più allarmanti le ricadute sociali, come dimostrano gli episodi dell’altra sera a Napoli (Il Giorno)

Ne parlano anche altri giornali

Le aziende di famiglia possono e devono fare la propria parte perché uno Stato forte ha bisogno di imprenditori più forti. «L’Italia nei prossimi tre anni si gioca il campionato per restare un Paese industriale e non possiamo permetterci di perdere. (Corriere della Sera)

Una seconda chiusura per i commercianti potrebbe essere fatale. Sarebbe questo l’allarme lanciato dalle associazioni d’impresa. Dall’altro canto però, Confesercenti ribadisce come le nuove restrizioni arrivate avranno un impatto a dir poco negativo sull’economia del paese. (LettoQuotidiano)

A mettere in guardia è anche la Cgia: un nuovo lockdown sarebbe il “ko definitivo” per l’artigianato. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo a distanza all’assemblea della Cna ha garantito nuovi aiuti al mondo imprenditoriale e ha assicurato: che "le porte del governo rimarranno sempre aperte". (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)