Ue, via libero definitivo alla Politica agricola comune. Il megapiano? È la conferma dello status quo,…

Il Fatto Quotidiano INTERNO

E che si vada verso l’obbligo non è cosa certa: la Commissione Ue dovrà monitorare l’impatto della misura nei vari Paesi, per apportare eventuali correttivi.

Alla fine, agli eco-sistemi andrà il 25% delle dotazioni nazionali per i pagamenti diretti (49 miliardi), con diverse flessibilità.

D’altro canto, anche in un precedente Consiglio Agrifish, con i ministri dell’Agricoltura dell’Ue, gli Stati avevano spiegato che non avrebbero tollerato nessuna ingerenza della Commissione Ue

Ma ha obiettivi chiari, come la riduzione dei pesticidi e l’aumento della percentuale dei terreni coltivati con il metodo biologico al 2030. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

“Il difficile negoziato di questi ultimi anni – sostiene Roberto Moncalvo, Delegato Confederale Coldiretti Cuneo – ha comunque portato ad un risultato migliorativo rispetto alla proposta iniziale del 2018, in termini di risorse e di strumenti per affrontare le ambiziose sfide poste dal Green Deal europeo, ma ora bisogna lavorare a livello nazionale per tradurre in misure semplici ed efficaci gli indirizzi dell’UE, dall’innovazione alle politiche per favorire il ritorno alla terra delle nuove generazioni. (Cuneodice.it)

Dopo un passaggio formale in Consiglio, prima della fine dell'anno, la nuova Pac entrerà in vigore il 1 gennaio 2023. ia libera del Parlamento Europeo alla nuova Pac: dei 387 miliardi che la Ue destina alle politiche agricole fino al 2027, 50 (compreso il cofinanziamento) andranno all'Italia. (La Repubblica)

L’eurodeputato socialdemocratico non è solo un gran sostenitore, ma è uno degli architetti della riforma della Politica agricola comune (Pac) approvata oggi, 23 novembre, all’Europarlamento. Tra le novità effettive di questa politica agricola c’è proprio il ruolo crescente dei governi. (Domani)

Allo stesso tempo si salvaguarda la dimensione comune della politica, evitando distorsioni di concorrenza tra agricoltori di differenti Stati membri. In poche parole, si tenderà a sostenere una produzione agricola più sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che sociale. (L'HuffPost)

È proprio questo il punto più debole della nuova politica agricola comune. Leggi qui tutti i dettagli sulla nuova politica agricola comune. I tre documenti che compongono la policy, infatti, hanno ottenuto mediamente 450-480 voti a favore, 130-170 contrari e 55-70 astensioni. (Rinnovabili)

Rappresenta un terzo del bilancio pluriennale Ue (386,6 miliardi di euro su 1210). Il primo paese beneficiario è la Francia (18%, un po’ meno di 10 miliardi), seguita dalla Spagna (12%), dalla Germania (11%) e dall’Italia (5,3 miliardi). (Il Manifesto)