Le prostitute col 'pos' portatile: i clienti pagano le prestazioni con la carta di credito

Corriere Adriatico INTERNO

Non è il futuro senza contanti che si avvicina, ma quanto avvenuto nell'hinterland veneziano che ha visto coinvolte una cinquantina di ragazze, tutte dell'Europa dell'Est.

Ballerine di lap dance che per prostituirsi uscivano talora dal locale portandosi dietro il terminale 'pos' per farsi pagare la prestazioni con carta di credito.

Le ragazze, assunte con regolari contratti come collaboratrici nei night club, erano indotte a prestazioni sessuali all'interno del privè, in albergo oppure a casa del cliente, con prezzi da 150 a 1.500 euro. (Corriere Adriatico)

La notizia riportata su altre testate

Gli arrestati. L'indagine, coordinata dal pm Federica Baccaglini, è cominciata alcuni mesi fa grazie a un esposto anonimo. La Squadra mobile di Venezia, nelle prime ore del 17 gennaio, ha arrestato cinque italiani per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. (Sky Tg24 )

- VENEZIA, 17 GEN - Ballerine di lap dance che per prostituirsi uscivano talora dal locale, situato nell'hinterland veneziano, portandosi dietro il terminale 'pos' per farsi pagare la prestazioni con carta di credito. (La Nuova Sardegna)

Le ragazze, assunte con regolari contratti come collaboratrici nei night club, erano indotte a prestazioni sessuali all'interno del privè, in albergo oppure a casa del cliente, con prezzi da 150 a 1.500 euro. (Leggo.it)

Le ragazze, assunte con regolari contratti come collaboratrici nei night club, erano indotte a prestazioni sessuali all'interno del privé, che costavano 150 euro a mezz'ora, in albergo sui 500 euro oppure a casa del cliente, con un prezzo sui 1.500 euro. (Rai News)

Come ricostruito dalla polizia durante l'indagine, cominciata alcuni mesi fa grazie a un esposto anonimo, il meccanismo era semplice. I gestori infatti consegnavano il pos alle ballerine trattenendo poi dal 50 al 70% del guadagno. (Fanpage.it)

In carcere, su ordinanza richiesta del sostituto procuratore Federica Baccaglini ed emessa dal gip Davide Calabria, sono finiti Matteo e Federico Vendramello, di 40 e 44 anni, di Jesolo, mentre ai domiciliari sono stati posti una cittadina romena Michaela Hobila (35), residente a Jesolo, Lorenzo Borga (70), di San Donà e Ugo Bozza (66), di Portogruaro, che si occupavano dell'organizzazione logistica. (Tiscali.it)