Istat: "Un'azienda su 3 rischia chiusura per Covid"

Adnkronos INTERNO

Ma il sistema produttivo italiano "sta reagendo alla eccezionalità della fase economica" anche se in maniera differenziata per dimensione e livello di dinamismo).

Più di un terzo delle imprese, si legge ancora nella Nota Istat (circa 360 mila unità, 24,3% degli occupati, 21,2% del valore aggiunto) ha dichiarato di non avere adottato alcuna strategia per fronteggiare la crisi.

Rispetto al profilo, le imprese più produttive e maggiormente integrate nel tessuto economico manifestano una prevalenza di strategie improntate alla riorganizzazione (43,4%) rispetto all’espansione (28,7%). (Adnkronos)

La notizia riportata su altri giornali

Tra le differenti forme distributive, l’e-commerce registra una ulteriore e forte accelerazione, confermandosi come l’unico settore in crescita in termini tendenziali. Secondo la stima preliminare dell’Istat, le vendite al dettaglio hanno registrato a maggio un aumento del 25,2% rispetto al mese prima. (Finanzaonline.com)

Queste ultime sono particolarmente utilizzate dalle imprese che operano nei servizi alla persona (55,2%) e in quelle di maggiori dimensioni (46,1%% nelle medie, 51,6% nelle grandi). (Adnkronos)

Le vendite dei beni non alimentari sono in calo del 37,4% in valore e del 37,8% in volume, mentre le vendite dei beni alimentari mostrano variazioni positive (rispettivamente +1,5% in valore e +0,4% in volume). (Milano Finanza)

A trainare sono i beni non alimentari, che crescono sul mese del 66,3% in valore e del 66,6% in volume, mentre i beni alimentari calano, per la prima volta dallo scorso agosto (-1,4% in valore e in volume -1,6%). (Gazzetta di Parma)

La ricerca voluta dal Governo italiano sulla popolazione italiana per accertare la diffusione del nuovo coronavirus è destinata ad un mezzo fallimento. Ora se si vorrà riprovare con un nuovo campione, bisognerà ordinare una nuova partita da 150mila kit per test sierologico, mentre quelli fatti sono solo da buttare. (Sputnik Italia)

A queste si aggiungono il 61,5% delle aziende dello sport, cultura e intrattenimento (con 3,4 miliardi di euro di valore aggiunto e circa 700 mila addetti). Oltre sei alberghi e ristoranti su dieci rischiano la chiusura entro un anno a seguito dell'emergenza coronavirus mettendo in pericolo oltre 800 mila posti di lavoro. (Leggo.it)