Le ragazze incatenate fermano il «Requiem» all'Auditorium della Sapienza: «Ci scusiamo, ma il concerto salta. Per Gaza»

Corriere Roma INTERNO

Tre manifestanti si incatenano dentro l’Auditorium della Sapienza e alla fine anche la musica si ferma, con un concerto rimandato a data da destinarsi, forse annullato del tutto. Ieri sera in programma c’era il «Requiem» di Silvia Colasanti, concerto di musica contemporanea che avrebbero dovuto tenere coro e orchestra d’eccezione. Anzi d’eccellenza: una sessantina di elementi tra parte strumentale e vocale frutto di un’accurata selezione tra i migliori conservatori del Paese nell'ambito dei «Concerti dell'aula magna» della Iuc- Istituzione Universitaria dei Concerti. (Corriere Roma)

Su altri media

Tornano gli scontri e le tensioni all'università La Sapienza di Roma dove da giorni era attesa la riunione del Cda e del Senato accademico sulla questione degli accordi di ricerca con Israele. (Tiscali Notizie)

I collettivi che non accettano i "no" delle istituzioni e scatenano la "lotta" stanno diventando una costante pericolosa e i rettori che, invece, acconsentono alle loro pretese creano precedenti pericolosi, dando loro l'impressione di poter avere tutto ciò che vogliono. (ilGiornale.it)

Nei suoi confronti l'accusa è di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Torna libera la ragazza di 28 anni arrestata ieri nel corso degli scontri avvenuti alla Sapienza, a Roma. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Infine hanno deciso di iniziare da oggi uno sciopero della fame affinché la rettrice Polimeni incontri gli studenti e i ricercatori che chiedono di sospendere la partecipazione della Sapienza ai progetti con gli apparati israeliani e l’industria bellica. (Contropiano)

Sit-in di alcune decine di studenti davanti alla città giudiziaria di Roma dove questa mattina è previsto il processo per direttissima per i due manifestanti arrestati ieri pomeriggio durante gli scontri avvenuti alla Sapienza con i collettivi degli studenti pro-Palestina. (Adnkronos)

«Il nostro Paese non è ancora disposto ad adoperarsi per costruire le condizioni per la pace, ma non c’è più tempo», si legge in un appello, con riferimento all’attacco di Israele nella Striscia di Gaza (Open)