La Corte costituzionale russa riconosce l'annessione delle regioni ucraine occupate

Agenzia askanews INTERNO

Prosegue l'iter russo dopo la firma di Putin venerdì . – Le cosiddette Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk, le regioni ucraine di Kherson e Zaporizhzia sono considerate adottate nella Federazione Russa dalla data di firma degli accordi. È quanto risulta dal testo delle decisioni della Corte Costituzionale della Federazione Russa. La Corte costituzionale ha riconosciuto i trattati sull’annessione. (Agenzia askanews)

La notizia riportata su altre testate

Quelle terre saranno nostre per sempre ha detto ieri Vladimir Putin nel discorso — pieno di accuse contro l’Occidente (Vogliono cancellarci) e con una citazione esplicita anche per l’Italia — di annessione delle zone di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia dopo i referendum-farsa dei giorni scorsi. (Corriere della Sera)

I territori occupati illegalmente dagli invasori russi sono terra ucraina. Il discorso di PutinLa guerra tra Russia-Ucraina continua! Da mesi, i leader dei delle due nazioni continuano a scontrarsi sul campo e non solo, con dichiarazioni a tratti pericolose per il mondo intero e soprattutto per l’Unione Europea. (iLMeteo.it)

a Nel suo attesissimo discorso di ieri al Cremlino, a margine della firma dei trattati che definiranno l'annessione alla Federazione russa di quattro regioni ucraine parzialmente controllate da Mosca (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson), Vladimir Putin ha snocciolato una sorta di manifesto dello scontro di civiltà tra Occidente e Russia. (Liberoquotidiano.it)

COMMENTA E CONDIVIDI Nona Mikhelidze Putin ha annesso i quattro territori dove si sono tenuti i referendum. (Avvenire)

La cerimonia della firma dell’annessione delle quattro regioni dell’Ucraina, come epilogo dei referendum farsa, è finita con la foto di Vladimir Putin insieme ai quattro governatori fantoccio di Luhansk e Donetsk (a Est), Zaporizhzhia e Kherson (a Sud) che, piccolo dettaglio, l’esercito russo neppure controlla completamente. (ilmessaggero.it)

Gli anglosassoni ritengono che le sanzioni non siano più sufficienti e ora si sono rivolti al sabotaggio. Sembra incredibile ma è un dato di fatto: provocando esplosioni sui gasdotti internazionali di Nord Stream che passano lungo il fondo del Mar Baltico, hanno di fatto avviato la distruzione dell'intera infrastruttura energetica europea. (InsideOver)