"Ritardi sul Coronavirus" Ma Cina e Oms negano

Metro SALUTE

Fatti&Storie. Sia Oms che Cina hanno preso le distanze dalle notizie, diffuse dall’Associated Press citando documenti riservati, secondo cui l’Oms aveva espresso in privato frustrazione per i ritardi di Pechino nel fornire informazioni sul nuovo coronavirus nella prima fase della sua diffusione.

L’inchiesta dell'agenzia di stampa americana è “completamente falsa”, ha sostenuto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian, durante la consueta conferenza stampa, negando che Pechino all'inizio dell'emergenza Covid-19 abbia preso tempo e ritardato volontariamente la condivisione di informazioni cruciali, tra le quali il genoma del coronavirus. (Metro)

Ne parlano anche altri media

Mike Ryan, capo del programma di emergenze sanitarie dell'OMS, ha sottolineato in conferenza stampa a Ginevra che la contagiosità e la severità del COVID-19 non sono affatto cambiate: L'OMS dopo le parole di Zangrillo: "Il virus non è diventato meno patogeno". (Polisblog.it)

L’Organizzazione mondiale della sanità sarebbe – in particolare – in tensione con Pechino per aver aspettato nel condividere i dati sul genoma del virus. Solo dopo un viaggio a Pechino del direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, il 30 gennaio, l’Oms dichiarò quella del coronavirus una emergenza globale. (MeteoWeek)

Nella questione USA-Cina che sta rinvigorendo ora a causa di queste scoperte, le potenziali lacune e omissioni da parte del paese orientale potrebbero esacerbare un clima già molto teso. Solo il 20 gennaio le autorità Cinesi furono quasi costrette ad ammettere l’esistenza di questo virus trasmissibile da uomo a uomo. (Lezioni Europa)

I cinesi non danno le informazioni che per legge dovrebbero condividere, dicono. L’Associated Press ha pubblicato stralci di verbali in cui, nelle prime settimane di gennaio, dirigenti dell’Oms si lamentavano delle scarse informazioni fornite dalla Cina sul Covid-19. (Il Fatto Quotidiano)

L'Oms ha inoltre designato la sua filiale in Cina per raccogliere i dati dalle riviste cinesi da utilizzare nella costruzione del database per l’epidemia di Covid-19. Giorni fa, un certo numero di riviste scientifiche e tecnologiche cinesi sono state incluse nel database dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'epidemia di Covid-19. (Radio Cina Internazionale)

Già, perché il virus è stato codificato per la prima volta lo scorso 2 gennaio mentre l’Oms ha dichiarato l’emergenza mondiale soltanto il 30 gennaio. Quei complimenti, affermano le prove su cui si basa l’indiscrezione dell’AP, facevano parte di un’operazione diplomatica per spronare il Dragone a collaborare di più. (Imola Oggi)