60^ Esposizione d'Arte di Venezia, inaugurato il Padiglione Italia

L'ascolto, quello interiore e quello dell'altro per comprendere noi stessi e capire chi ci sta attorno, per costruire una Comunità. Tutto ciò attraversando suoni e spazi, silenzi e vuoti, passando dalla prima alla seconda Tesa, fino al giardino delle Vergini. Un'esperienza che dialoga col tema generale della Biennale 2024 Stranieri Ovunque / Foreigners Everywhere. E' l'opera del Padiglione Italia, a cura di Luca Cerizza, firmata da Massimo Bartolini, per la Biennale Arte numero 60, aperta dal 20 aprile al 24 novembre 2024. (Tiscali Notizie)

Se ne è parlato anche su altri media

Lo ha detto giovedì 18 aprile a Venezia Vittorio Sgarbi, a margine della presentazione di Ifis Art, invitando Banca Ifis ad evitare di finanziare ulteriormente il sito. «Farò a breve un esposto alla Corte dei Conti per il finanziamento pubblico accordato al Padiglione Italia, che è un orrore contro l'umanità». (La Nuova Venezia)

Premessa necessaria, ho riflettuto a lungo se scrivere o no questo pezzo. Da alcuni mesi, inoltre, rappresento una fondazione pubblica per l’arte, ruolo che richiede garbo istituzionale evitando qualsiasi conflitto d’interesse tra la presidenza, che necessita di equilibrio, e la critica, diritto che ciascuno di noi deve poter esercitare liberamente, a prescindere. (Liberoquotidiano.it)

Il nostro viaggio dentro alla Biennale d'Arte di Venezia guidati dalle parole deI Presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, che spiega il "claim" della 60esima edizione della Biennale d'Arte: "Foreigners Everywhere, Stranieri Ovunque, un inno alla pluralità, un inno ad andare oltre. (La Nuova Venezia)

Il Padiglione Italia alla 60esima Biennale d’arte di Venezia è un progetto profondo, che ci porta ad accorgerci di come l’ascoltare sia anche una forma di tensione verso l’altro. – Un’esperienza sonora che riempie i vuoti, colma gli spazi e apre prospettive più ampie sull’idea di arte. (Agenzia askanews)

Dai ritratti dei musici di corte alle arti applicate che hanno decorato strumenti e libretti, dalle intemperanze sonore dadaiste ai versi futuristi, la relazione tra le arti visive e la musica ha attraversato i secoli, spingendo le sette note oltre lo spartito e rifuggendo le categorizzazioni. (Esquire Italia)

Un piccolo miracolo il Padiglione Italia l'ha già compiuto: nonostante le code ovunque, il meteo ballerino e i 4200 giornalisti accreditati, il 70 per cento dei quali stranieri, che hanno preso d'assalto questa 60ª Biennale d'arte, laggiù, alle Tese delle Vergini dell'Arsenale si respira un po' di pace. (ilGiornale.it)