Zerocalcare al processo a Ilaria Salis, il "Pozzo" citato in una lettera della maestra italiana. Il fumettista denuncia: «Neonazisti davanti al Tribunale»

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C'è anche Zerocalcare a Budapest per la prima udienza del processo a Ilaria Salis. «Sono caduta in un pozzo profondissimo, mi chiedo se ci sia uscita. Ma non ho dubbi su quale sia la parte giusta della storia»: questo il brano di una lettera di Ilaria Salis dal carcere, che citava un lavoro del fumettista Michele Rech. Zerocalcare e le minacce ad amici e legali «L'ingresso del tribunale era presidiato dai neonazisti che filmavano e fotografavano tutti quelli che arrivavano, con telefonini e telecamere», racconta Zerocalcare al Corriere. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

Le parole di Roberto Salis dopo l'udienza a Budapest, nella quale sono stati nuovamente negati i domiciliari per la 39enne accusata di aver aggredito due esponenti di estrema destra: "Mia figlia trattata come un cane" ascolta articolo (Sky Tg24 )

Se in Ungheria questa mattina è arrivato il verdetto della corte ungherese che chiude le porte ai domiciliari per Ilaria Salis, dalle nostre parti la corte d’Appello di Milano - giudici Monica Fagnoni, Stefano Caramellino e Cristina Ravera - hanno negato la consegna all’Ungheria di Gabriele Marchesi colpito da mandato di arresto europeo (emesso ad ottobre ed eseguito lo scorso 21 novembre) perché accusato di aver aggredito tre persone nel corso di una manifestazione neonazista a Budapest dell’11 febbraio 2023, insieme alla connazionale Ilaria Salis, che da quel giorno è detenuta in un carcere ungherese. (Liberoquotidiano.it)

Uno schiaffo irricevibile ai diritti di una persona detenuta, di una nostra connazionale. "Ilaria Salis resterà in carcere a Budapest. (Il Messaggero Veneto)

Il ventitreenne è accusato di aver partecipato con Ilaria Salis agli scontri del 10 febbraio 2023 a Budapest e di aver aggredito tre neonazisti durante le celebrazioni del giorno dell’onore, che ricorda la memoria dei soldati nazisti che, nel 1945, tentarono di rompere l’assedio dell’Armata Rossa e vennero uccisi in battaglia. (La Stampa)

“All’inizio pensavo fossero guardie, poi ho visto i vari simboli nazisti”. “L’ingresso del tribunale era presidiato dai neonazisti che filmavano e fotografavano tutti quelli che arrivavano, con telefonini e telecamere”, ha raccontato al Corriere. (Il Fatto Quotidiano)

Budapest, 28 mar. - A Budapest, il tribunale ha respinto la richiesta di domiciliari per Ilaria Salis, l'insegnante 39enne italiana, in carcere da 13 mesi in Ungheria perché accusata di aver aggredito alcuni militanti di estrema destra. (Il Sole 24 ORE)