Formazioni Napoli-Atalanta: chi gioca titolare e le ultime su Kvaratskhelia, Raspadori, Koopmeiners e De Ketelaere

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Napoli e Atalanta si sfidano per un pezzo d'Europa: tutti gli aggiornamenti sulle scelte di formazione di Calzona e Gasperini. Riecco la Serie A. Dopo la sosta, torna il campionato. E ad aprire la trentesima giornata è una sfida non banale: Napoli-Atalanta, una di fronte all'altra nell'anticipo del Maradona in programma a mezzogiorno e mezzo. Il Napoli ha 45 punti in classifica, l'Atalanta 47 ma anche una partita in meno. (Goal Italia)

Se ne è parlato anche su altre testate

Calzona potrebbe schierare Raspadori con Osimhen e Politano, Gasperini con Scamacca unica punta. (Fanpage.it)

Riparte da Fuorigrotta il mini-campionato del Napoli di Calzona, che vedrà la prima delle 9 finali da affrontare contro la forte e scomoda Atalanta di Gasperini. Quello contro la Dea è il primo di 3 scontri diretti da sostenere fino a fine campionato tra le mura amiche, dove arriveranno prossimamente anche la rediviva Roma di De Rossi e il Bologna delle meraviglie di Thiago Motta. (AreaNapoli.it)

Ne parla oggi il Corriere dello Sport, ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione: "Ci sono cinquantamila motivi almeno per credere che nulla sia impossibile, men che meno il miracolo di rinascere dalle proprie ceneri: è vietato sbagliare, è scolpito nell’aritmetica che non è mai un’opinione, e affinché soffi alle spalle il vento carezzevole della gratitudine, c’è una folla che s’è data appuntamento al Maradona, in un mezzogiorno e mezzo di fuoco. (CalcioNapoli1926.it)

Napoli. Una sfida da Champions in piena regola, perché chi perde non è perduto, ma chi vince può fare un deciso salto in avanti. (BergamoNews.it)

S e giocare il sabato Santo può sembrare strano sappiate che a) nel campionato 1977-78 l’Atalanta ha giocato addirittura il giorno di Pasqua perdendo in casa 0-1 con l’Inter e b) la prima partita dei nerazzurri in quello che ora si chiama stadio Diego Armando Maradona, prima noto come San Paolo, si è disputata nientemeno che il giorno di Natale del 1960. (L'Eco di Bergamo)

Vincere è infatti fondamentale per provare a restare aggrappati al filo del sogno Champions League o comunque alle ultime speranze europee per salvare la stagione, con un mancato successo che invece getterebbe ancor più nel baratro una stagione tormentata e senza mai pace. (CalcioNapoli24)