Nella cittadina libanese che «resiste» a Hezbollah: «Qui non facciamo politica»
Le ronde di giovani per evitare che la guerriglia di Hezbollah spari contro Israele: così ci si salva dai bombardamenti e dalla guerra. La svolta per i cristiani maroniti della piccola cittadina di Rmaich è avvenuta due giorni dopo l’attacco lanciato da Hamas contro gli insediamenti israeliani attorno a Gaza. «Era la sera del 9 ottobre. Sapevamo che la situazione sarebbe rapidamente peggiorata in tutto il Libano meridionale, già i nostri correligionari cristiani stavano scappando verso nord, mentre centinaia di profughi sunniti siriani cercavano rifugio sotto i nostri campanili nella speranza che facessero da scudo contro le bombe israeliane. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
Ci vivono più di 6 mila persone: «Molti ci chiedono come sia possibile – dice padre Elias – Non abbiamo parlato né con Hezbollah, né con gli israeliani. L’intervista a padre Toni Elias, maronita di 41 anni e viceparroco del villaggio cristiano di Rmeich nel sud del Libano, al confine con Israele (Corriere TV)
«Vogliamo dire al mondo intero che Rmeich è un villaggio di pace, che accoglie la gente che vuole vivere in serenità. Per questo non permettiamo a nessuno di lanciare missili da noi, e chiediamo che neanche gli altri ci bombardino». (Famiglia Cristiana)