Giornata mondiale dell’ictus, prevenire modificando lo stile di vita

Sky Tg24 SALUTE

Proprio gli esperti della Federazione hanno voluto sottolineare alcune semplici indicazioni in merito, come modificare il proprio stile di vita, curando e monitorando ad esempio alcune patologie che possono essere causa di ictus.

Per i medici, un consiglio importante dedicato soprattutto a chi ha già avuto un ictus cerebrale è quello di procedere con alcune visite di controllo almeno due volte l'anno. (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri giornali

Tuttora i casi di ictus in cui un vaso del cervello viene occluso o si rompe sono fra i 120 e i 150mila l’anno in Italia e di questi la metà resta con una disabilità più o meno grave, ma arrivando presto in ospedale gli esiti negativi si riducono: «Le nuove linee guida hanno ampliato la finestra temporale per gli interventi di trombolisi (farmaci che sciolgono i trombi, ndr) e trombectomia (procedura per rimuovere il trombo occlusivo, ndr), è quindi aumentato il numero di chi può beneficiare delle cure. (Corriere della Sera)

Migliorare questo flusso di sangue per guadagnare tempo potrebbe essere la chiave per ridurre ancora di più gli effetti dell’ictus. Nel lungo periodo infatti chi supera un ictus può andare incontro a depressione, spasticità, dolore e problemi di deglutizione. (La Repubblica)

Perché la rapidità è cruciale. Se si affronta entro le prime tre-quattro ore dall’inizio dei sintomi, arrivando presto in ospedale, l’ictus può essere trattato in modo efficace. Attenzione alla prevenzione. (DiLei)

Le ragioni per cui si verifica possono essere molte:. L’ictus può̀ interessare:. il cervello,. il midollo spinale: in questo caso si parla di lesioni ischemiche o emorragiche. (Ok Salute e Benessere)

E' questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato dalla World Stroke Organization in occasione della Giornata Mondiale contro l'Ictus Cerebrale che si celebra oggi, 29 ottobre. A seconda infatti delle caratteristiche del disturbo che si procede o al trattamento farmacologico o alla rimozione del coagulo tramite trombectomia endovascolare. (Fondazione Umberto Veronesi)