Brasile, sentenza storica dà ragione ai popoli indigeni sulle terre occupate

Oggi Treviso ESTERI

I giudici della Corte Suprema del Brasile hanno sancito, con un punteggio finale di 9 a 2, l’incostituzionalità del “Marco temporal”, il quadro temporale, in base al quale i popoli indigeni avrebbero diritto solo alle terre già occupate prima del 5 ottobre 1988, giorno dell’entrata in vigore della Costituzione federale. Ieri sera era già stata raggiunta la maggioranza a favore dei nativi grazie al voto decisivo del giudice Luis Fux, ma il dibattito è proseguito tutta la notte. (Oggi Treviso)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo scorso 21 settembre la Corte Suprema del Brasile ha respinto la cosiddetta "argomentazione temporale", secondo la quale i popoli nativi non dovrebbero avere diritto alle terre in cui non erano presenti nel 1988, anno in cui fu ratificata l'attuale Costituzione del Paese. (Euronews Italiano)

Ma la battaglia è ancora lunga: il caso ora si sposta al Congresso di Brasilia, dove è in corso una discussione sullo stesso argomento e dove i parlamentari (in maggioranza conservatori) possono ancora approvare una legge che, in teoria, potrebbe porsi in contrasto con la decisione dei giudici supremi. (RSI.ch Informazione)

La bocciatura è una vittoria storica per i popoli indigeni del Brasile e una conferma dei diritti indigeni garantiti dalla Costituzione Federale»: lo annuncia Survival International, organizzazione che da anni si batte per i diritti dei popoli indigeni. (Terra Nuova)

Nove degli undici giudici della Corte Suprema brasiliana hanno votato contro il tentativo dell’agroindustria locale di impedire alle comunità indigene di rivendicare terre che non occupavano fisicamente nel 1988 (Fanpage.it)

Infatti, la Corte Suprema brasiliana ha dichiarato l’incostituzionalità del “Marco temporal“(o “Limite temporale”), secondo cui le popolazioni native che non avessero dimostrato di abitare fisicamente le loro terre prima del 5 ottobre 1988 – data in cui venne promulgata la Costituzione brasiliana – avrebbero perso il diritto alla demarcazione ufficiale e alla protezione delle loro terre ancestrali. (L'INDIPENDENTE)

Corte che ha polverizzato la teoria con il verdetto: «Le aree occupate dagli indigeni e le aree riconducibili ai loro ascendenti e alle loro tradizioni devono godere di protezione costituzionale, anche se non sono delimitate», ha affermato il giudice Luiz Fux. (Corriere del Ticino)