Lasciò morire di stenti figlia di 18 mesi, il gip: “Alessia Pifferi sempre consapevole"

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Anche dopo l'ingresso in carcere, come attestano le relazioni del Servizio di psichiatria interna di San Vittore, Alessia Pifferi si è sempre dimostrata consapevole, orientata e adeguata, nonché in grado di iniziare un percorso, nei colloqui psicologici periodici di monitoraggio, di narrazione ed elaborazione del proprio vissuto affettivo ed emotivo. Con questa motivazione, il gip di Milano Fabrizio Filice ha respinto l’istanza della difesa che chiedeva di far accedere esperti in carcere per una consulenza neuroscientifica sulla madre trentasettenne che ha lasciato morire di stenti, a luglio, la sua figlioletta di 18 mesi, abbandonata in casa per sei giorni. (La Stampa)

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Alessia Pifferi, accompagnata dalla sua avvocata Solange Marchignoli, è arrivata a Palazzo di giustizia a Milano con una mascherina sul volto. Prima volta in tribunale per Alessia Pifferi. (Repubblica TV)

La donna è in carcere per la morte della figlia di 18 mesi, abbandonata in casa per giorni e deceduta di stenti. (LaPresse)

Alessia Pifferi, la 37enne accusata di omicidio aggravato per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, ha partecipato all’udienza dell’incidente probatorio di oggi, 28 settembre. La donna si trova in cella dallo scorso 21 luglio per aver lasciato la piccola di 1 anno da sola in casa per sei giorni mentre era in vacanza con il compagno. (Open)