In Lombardia l'influenza colpisce giovani e adulti

Varesenews SALUTE

Un balzo in avanti causato anche dalla ripresa delle attività dopo la pausa natalizia.

Durante la settimana dal 6 al 12 gennaio, ci sono stati 374.000 nuovi casi per un totale, dall’inizio del periodo di sorveglianza, di 2.268.000 ammalati.

Gli over 65 rimangono i più protetti, anche grazie alla campagna vaccinale, con il tasso di 3,79 ammalati ogni mille.

L’andamento delle sindromi simil-influenzali in Italia è stato reso noto dall’Osservatorio del Dipartimento Malattie Infettive – Istituto Superiore di Sanità. (Varesenews)

Ne parlano anche altri giornali

Il trend svizzero ed estero. Secondo i dati del sistema di notifica Sentinella, l'influenza in Svizzera comporta ogni anno dalle 112'000 alle 275'000 consultazioni mediche. Ciò corrisponde a 95 casi ogni 100'000 abitanti, a fronte di una soglia epidemica stagionale di 69 casi. (Ticinonews.ch)

Fra le Regioni più colpite si segnalano Piemonte, Lombardia, Liguria, Umbria e Lazio. Nella settimana fra il 6 e il 12 gennaio si è registrato un brusco aumento del numero di casi di influenza soprattutto ai danni di bambini e anziani. (MeteoWeek)

Il bollettino dell’Istituto superiore della sanità ha parlato di circa 374 mila persone allettate dall’influenza nella settimana che va dal 6 al 12 gennaio. Basti pensare si sta per arrivare a 3 milioni di casi in tutta Italia (Lettera43)

Puntuale come un orologio svizzero anche quest’anno il virus influenzale non si è fatto attendere costringendo al letto, da ottobre ad oggi, due milioni di italiani. Se ho sintomi, inoltre, non vado a trovare nessuno in ospedale, mentre se non sono vaccinato indosso la mascherina. (Puglia In)

Puntuale come sempre, anche quest’anno il virus influenzale è arrivato costringendo al letto, negli ultimi tre mesi, circa due milioni di italiani. L’alimentazione può aiutare anche il buon funzionamento del sistema immunitario è utile mangiare frutta e verdura, soprattutto quella ricca di vitamina C. (Il Faro Online)

La maggior parte di queste, poi, il 67%, era nel terzo trimestre di gravidanza e il 20% aveva comorbidità. E fino al 34% di questi parti è risultato pre-termine, una proporzione che secondo gli autori è “sostanzialmente superiore alla prevalenza di nascite pre-termine stimata del 9% nella popolazione generale di donne in gravidanza nei paesi ad alto reddito”. (Nutri & Previeni)