Emofilia, in Italia la prima terapia genica contro la malattia rara

Sky Tg24 SALUTE

Numeri in Italia. In Italia sono 5mila gli individui affetti da emofilia A, che si manifesta con episodi di sanguinamento spontanei o talvolta dovuti a incidenti banali.

La terapia genica, precedentemente sperimentata contro altre patologie, quali la Ada-Scid o la malattia dei 'bambini in bolla’, è in grado di ‘correggere’ un difetto genetico, inserendo nel paziente il Dna corretto, utilizzando come trasportatori dei virus inattivi. (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri media

Per Silvano Bosari, direttore scientifico del Policlinico, «tra i progressi fatti negli ultimi dieci anni, la terapia più innovativa che ha dimostrato di poter trasformare il trattamento dell'emofilia è proprio la terapia genica. (La Gazzetta di Reggio)

La terapia genica, invece, è una tecnica che sfrutta dei virus inattivati (ovvero resi innocui) come trasportatori di DNA, per andare a “correggere” un difetto genetico. “Negli ultimi 10 anni sono stati fatti notevoli progressi a favore dei pazienti emofilici, ma la terapia più innovativa che ha dimostrato di poter trasformare il trattamento dell’emofilia è proprio la terapia genica”, spiega Silvano Bosari, direttore scientifico del Policlinico di Milano. (Clicmedicina)

Grazie a questa terapia, potrà avere una normale coagulazione, evitando così le frequenti infusioni per anni. Negli ultimi 10 anni – come spiegato da Silvano Bosari, direttore scientifico del Policlinico milanese – la terapia genica è quella più innovativa in grado di trasformare il trattamento dell’emofilia. (Thesocialpost.it)

“Negli ultimi 10 anni – spiega Silvano Bosari, direttore scientifico del Policlinico di Milano – sono stati fatti notevoli progressi a favore dei pazienti emofilici, ma la terapia più innovativa che ha dimostrato di poter trasformare il trattamento dell’emofilia è proprio la terapia genica. (Nurse Times)

La mancanza del fattore VIII causa l’emofilia A, mentre la mancanza del fattore IX causa l’emofilia B. Ad oggi questi sanguinamenti possono essere prevenuti con le infusioni, che consistono nell’iniettare nel paziente i fattori VIII o IX che da solo non riesce a produrre. (Clicmedicina)

La pagina richiesta non è disponibile. (codice errore:508557868). . Il contenuto potrebbe essere trovato attraverso il nostro motore di ricerca (Quotidiano Sanità)