Serena Bortone: «Io sono antifascista. È preoccupante e anacronistico che ci siano persone che oggi non lo dicono»

Oggi è il 25 aprile: che significato ha, questa data, quest’anno, per lei? «Non è diverso dagli altri anni. È la festa della Liberazione e anche, nella mia memoria, il racconto di mia madre bambina che riceve un pezzetto di cioccolato dai soldati americani che entrano a Roma». Sua madre era una catechista cattolica, lei ha fatto tutte le scuole cattoliche e suo padre era stato sindaco per la Dc. «Eravamo cattolici democratici, non cattolici conservatori. (Vanity Fair Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

Per poi, seguendo il «maestro» e amico Stefano Coletta quando fu nominato direttore di Raiuno, arrivare a condurre il contenitore pomeridiano del primo canale «Oggi è un altro giorno», dove ha conseguito anche buoni risultati di ascolto, unendo le sue doti giornaliste al tocco di leggerezza su temi di spettacolo e società. (ilGiornale.it)

Serena Bortone, in questi giorni, si è guadagnata l’apertura dei principali media nazionali per il caso del monologo dello scrittore e storico Antonio Scurati che avrebbe voluto portare nella sua trasmissione il prossimo 25 aprile, data simbolo della storia italiana, rifiutato dalla Rai per una questione di censura – secondo la Bortone e gran parte della stampa – o di compenso economico (1800 euro per un minuto di monologo). (varesenews.it)

La spaccatura è arrivata anche di fronte alla Commissione di Vigilanza. Quanto accaduto con il programma condotto da Serena Bortone, Chesarà..., su Rai3, ha causato una frattura importante. (DiLei)

Il guaio del giornalismo sta soprattutto in questo: che è praticato da giornalisti. Altrimenti sarebbe una bella professione. (ilGiornale.it)

E lei lo fa, si dichiara antifascista anche nella sua ultima intervista a Vanity Fair che la mette in copertina in occasione del 25 aprile, il giorno in cui si festeggia la Liberazione dal regime Fascista e dell'occupazione Nazista. (leggo.it)

Dopo le polemiche mediatiche e le annesse lamentazioni, ecco gli applausi per Serena Bortone . Altro che censura: il caso Scurati ha garantito ai suoi protagonisti un'invidiabile visibilità. Più di quella che il dibattuto monologo dello scrittore napoletano sul 25 aprile avrebbe avuto in assenza dei noti attriti. (ilGiornale.it)