Beetlejuice, il sequel senza un attore originale: ecco il nuovo cast!

Il tanto atteso sequel della celebre commedia horror del 1988, ‘Beetlejuice Beetlejuice‘, diretto da Tim Burton, ha confermato l’assenza di uno dei personaggi principali del film originale. Beetlejuice Beetlejuice, confermata l’assenza di un attore L’ultimo aggiornamento su Beetlejuice Beetlejuice certifica l’assenza di uno dei protagonisti della prima commedia horror del 1988, nel prossimo sequel del celebre illustratore Tim Burton. (Tutto.TV)

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È un'atmosfera soffocante, dolciastra, fastidiosa, quella che si respira fin dalle prime scene del nuovo film di Todd Haynes, che mette in scena il classico duello da «Eva contro Eva» tra due attrici che hanno sempre la capacità di avviluppare lo spettatore nelle spire della loro abilità. (Corriere)

Quanto possiamo immedesimarci nel personaggio che stiamo per interpretare? Potrebbe partire da questa domanda “May December”, il nuovo lungometraggio di Todd Haynes, protagonista di questa settimana tra le novità in sala. (Il Sole 24 ORE)

A volte con brevi accenni, a volte con sfacciata ridondanza. L’elemento più snervante di “May December”, e non serve una grande fantasia per immaginare il sorrisetto compiaciuto di Todd Haynes, è l’onnipresenza del tema musicale. (Il Messaggero Veneto)

May December di Todd Haynes ha debuttato nei cinema italiani e per l’occasione andiamo a proporvi la colonna sonora ufficiale del film. La pellicola candidata all’Oscar per la migliore sceneggiatura originale vede protagoniste le due attrici premio Oscar Natalie Portman e Julianne Moore, in un racconto tra il melò e il thriller. (Cineblog)

L’incessante operazione di catalogazione di generi e canoni portata avanti da Todd Haynes in tutta la sua carriera, riattraversando il linguaggio delle origini del cinema così come il mélo, il biografico, il musical o recentemente il court drama, arriva con May December a toccare quella formula dai contorni sfumati, frequentata soprattutto negli anni ‘80 a partire da certi autori come Brian De Palma o Barbet Schroeder e giù giù fino alle produzioni midbudget e a prodotti tv, incentrata su morbose storie di famiglia, doppi conturbanti, segreti piccanti e patine sulle immagini quasi a suggerire le tende socchiuse di una camera da letto. (Sentieri Selvaggi)

In un film, che al di là delle apparenze soffici e investigative, si pone, certo non per la prima volta, lo scandaglio di come realtà e rappresentazione dialoghino senza trovare un soddisfacente compimento (quanti specchi presenti…), questi sono i momenti più significativi, secondi solo al finale, nel quale ogni tentativo del biopic fizionale, sempre più ripetitivo, di copiare in modo esaustivo la realtà, si rivela inevitabilmente fallimentare. (ilgazzettino.it)