Proposti 40 giorni di tregua a Gaza con scambio di prigionieri ed ostaggi

Panorama ESTERI

Spiragli di pace si addensano sulla Striscia di GAza; da più fronti infatti l'accordo per una tregua viene dato come sempre più vicino. «Hamas ha davanti a sé una proposta straordinariamente generosa da parte di Israele. E in questo momento, l'unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco è Hamas. Devono decidere e devono decidere in fretta. Spero che prenderanno la decisione giusta, possiamo avere un cambiamento fondamentale nella dinamica», sono state le parole intervenendo all'incontro del World Economic Forum in Arabia Saudita, del segretario di Stato Usa Antony Blinken. (Panorama)

Ne parlano anche altri media

«Il lavoro sulla normalizzazione dei rapporti israelo-sauditi è molto vicino al completamento». Da Riad, dove partecipa al World Economic forum, non nasconde il proprio ottimismo il segretario di Stato americano Antony Blinken, gran tessitore di una trama che il massacro del 7 ottobre scorso voleva lacerare. (ilmessaggero.it)

Mentre Israele continua a bombardare Rafah, uccidendo altre 22 persone nelle ultime 24 ore, il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, ha esortato Hamas ad accettare l’ultima e “incredibilmente generosa” proposta di tregua formulata da Israele. (WIRED Italia)

Potrebbe esserci un accordo di normalizzazione con l’Arabia Saudita prima del cessate il fuoco? «Non lo so, ci crederò quando lo vedo» dice al Corriere Vali Nasr, docente alla Johns Hopkins University e già consigliere del dipartimento di Stato Usa. (Corriere della Sera)

È questa la proposta sul tavolo dei negoziati al Cairo che Stati Uniti e Gran Bretagna definiscono “molto generosa” per Hamas. Quaranta giorni di cessate il fuoco e il rilascio “potenziale” da parte di Israele di “migliaia” di detenuti palestinesi: tutto questo in cambio “della liberazione degli ostaggi“. (Il Fatto Quotidiano)

GAZA – Almeno 27 palestinesi sarebbero stati uccisi, tra cui molti bambini e donne, negli attacchi israeliani notturni a Rafah e Gaza City. E in questo momento, l’unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco è Hamas”. (Firenze Post)

Nei negoziati per risolvere la crisi di Gaza molti non tengono conto di un fattore che li rende particolarmente difficili o addirittura impossibili: Israele non si fida degli arabi. Qualunque cosa essi dicano riguardante il presente potrebbe essere falsa, qualunque promessa possano fare per il futuro, potrebbero non mantenerla. (Italia Oggi)