Sempre più posti di lavoro nella moda in Italia, grazie alle aziende spagnole e francesi

La Stampa ECONOMIA

Tra i colossi europei di gran lunga al primo posto c’è Lvmh (46,8 miliardi), poi la spagnola Zara (26,1 miliardi), la tedesca Adidas (21,9 miliardi), la svedese H&M (20,5 miliardi) e proprio EssilorLuxottica (16,2 miliardi).

Numerose aziende della moda sono controllate da gruppi stranieri, ma quelle rimaste italiane vantano una redditività superiore.

Le aziende italiane hanno registrato un ebit margin del 9,3%, contro il 6,2% di quelle controllate da stranieri. (La Stampa)

La notizia riportata su altre testate

La moda italiana verso gli 80 mld nel 2021 14 Febbraio 2020 DI REDAZIONE. Continuano a crescere le aziende del fashion italiano: fatturato e occupazione in rialzo, bene la popolarità online. È quanto rilevato dall’Area Studi Mediobanca, che ha pubblicato l’indagine annuale sul sistema moda presentata in occasione della seconda edizione del ‘Fashion Annual Talk’. (Pambianconews)

Notevole l’incremento rispetto al 2014 (quando i gruppi stranieri controllavano il 23,9% del fatturato), dovuto in gran parte alla velocità quasi 4 volte superiore a cui queste società sono cresciute rispetto a quelle a controllo italiano. (Finanzaonline.com)

Sono i così detti fattori Esg (acronimo inglese che sta per environment, social, governance) – ha spiegato Nadia Portioli, della Area studi di Mediobanca –. «Attualmente, i paesi in cui il fashion italiano è più cercato online sono Germania e Stati Uniti, seguiti da Cina e Russia. (Il Sole 24 ORE)

Donne ai vertici: più presenti nelle aziende dinamiche. Dall'analisi della varietà di genere nei board delle 173 Aziende Moda Italia emerge una correlazione con la performance delle stesse. Complessivamente, le Aziende Moda Italia hanno ottenuto nel 2018 un ebit margin dell’8,2%, con l’occhialeria e la pelletteria sugli scudi (rispettivamente 12% e 10,2%). (Milano Finanza)

Nel continente i grandi gruppi della moda sono 46, di cui 14 italiani. Sul tema del «genere» si rileva che nei board delle 173 aziende moda le donne sono il 17,9% (22% nelle più dinamiche) contro il 32,1% nelle società quotate. (Corriere della Sera)