Confermato l'ergastolo per Ratko Mladic

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L'ex generale, in giacca scura e cravatta, ha seguito in aula con un paio di cuffie la lettura del lungo dispositivo della sentenza.

Il Tribunale dell'Aja ha confermato pochi minuti fa la condanna all'ergastolo per Mladic, il "boia di Srebrenica", che diventa quindi definitiva.

La stessa aula in cui erano presenti anche alcune delle vedove e delle madri delle sue vittime

L'AJA - L'ex capo militare dei serbi di Bosnia, Ratko Mladic, ha perso il ricorso in appello contro la condanna in primo grado, pronunciata nel novembre del 2017, per genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità riferiti al conflitto del 1992-1995. (Ticinonline)

Su altre fonti

«Se i giudici si basano sui fatti, abbiamo vinto, se si baseranno su propaganda e luoghi comuni, non avremo possiblità», aveva dichiarato Lukic Il procuratore del Tribunale, Serge Brammertz, alla vigilia della sentenza si era detto «cautamente ottimista»: «Non posso immaginare un altro risultato a parte la conferma» del verdetto. (Il Piccolo)

L’ex leader politico di Mladic, Radovan Karadzic, è stato condannato per gli stessi crimini e sta scontando il carcere a vita. Mladic fu accusato per la prima volta a luglio del 1995. (LaPresse)

26 anni dopo il massacro di Srebrenica - costato la vita a 8'000 uomini e ragazzini - il 78enne verrà giudicato in appello per i crimini di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Verrà inoltre valutata la possibilità di confermare l'accusa di genocidio nei suoi confronti. (Ticinonline)

Chi Ratko Mladic, il boia di Srebrenica La sentenza, definitiva, è stata emessa da un panel di cinque giudici presieduto da Prisca Matimba Nyambe, dello Zambia. La Corte ha confermato per lui la condanna all'ergastolo, il che significa che il 79enne trascorrerà il resto della sua vita in carcere. (La Stampa)

Tutti nella Federazione croato-musulmana, a cominciare dai parenti delle vittime, si aspettano che il verdetto di domani confermi la condanna al carcere a vita per l’ex generale, il «Boia di Srebrenica». (Corriere del Ticino)

È stato respinto il ricorso presentato da Ratko Mladic. Dopo il massacro nella cittadina bosniaca di Srebrenica nel 1995, Mladic aveva continuato a vivere nel quartier generale dell’esercito serbo, per poi iniziare a nascondersi. (Open)