Costa Concordia, il sindaco del Giglio: “Ricorderemo le 32 vittime per sempre”

“Sarà l’ultima celebrazione pubblica – dice il sindaco dell’isola del Giglio, Sergio Ortelli – perché non vogliamo dimenticare ma vogliamo rispettare le 32 vittime”.

E’ umano dire che è stata fatta una sciocchezza e chiedere scusa per aver provocato la morte di 32 persone.

Dopo 10 anni l’isola è rimasta sempre la stessa, con le persone sempre più accoglienti”

Il più anziano si chiamava Giovanni Masia, aveva 86 ed era uscito dalla Sardegna per la prima volta nella sua vita dopo il viaggio di nozze. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Da tempo la città di Alberobello chiede, fornendo prove e testimonianze, che gli sia riconosciuta la medaglia d’oro al valor civile. Vogliamo tra i tanti ricordare il 30enne Giuseppe Girolamo di Alberobello che si trovava sulla nave come batterista. (Positanonews)

Guarda il video dell'Agenzia Vista Voglio ricordare anche quello che significò per l'isola del Giglio e per i suoi abitanti la solidarietà e il mettersi a disposizione nell'aiutare e accogliere le persone che, da una giornata di vacanza, precipitarono quella notte in una situazione in cui dover lottare per salvarsi la vita". (Toscana Notizie)

“Dieci anni fa l'incidente della Costa Concordia a largo dell'Isola del Giglio - scrive il sindaco -. Nel 2018, De Falco venne eletto senatore con il Movimento 5 Stelle e oggi fa parte del Gruppo Misto (RiminiToday)

Oggi sto bene, ma sto sempre in "modalità rischio", analizzo le situazioni in cui mi trovo per evitare pericoli, è cambiata la percezione della realtà» La nave era inclinata, ma con difficoltà Ivana è riuscita a salvarsi: «Puntavamo i piedi per non finire in acqua. (leggo.it)

Oggi a distanza di dieci anni da quel disastro, a Giglio Porto dove è giunto per la commemorazione delle vittime del naufragio, De Falco ricorda quella notte parlando di cosa successe in quei minuti e in quelle ore del 13 gennaio 2012 Fu lui che al telefono con il capitano Francesco Schettino, subito dopo aver abbandonato la nave, pronunciò quella frase: «salga a bordo, cazzo». (IlGiunco.net)

Ogni abitante del Giglio ha offerto il suo contributo, dando anche un grande supporto ai sanitari e alle Forze dell’Ordine. Umanamente ho imparato tanto e non passa giorno che il pensiero non vada alle vittime e al dolore delle loro famiglie”, conclude la dottoressa. (IlGiunco.net)