Svolta digitale per le Pmi

Avvenire ECONOMIA

Investire in piani di formazione sul digitale permetterà alle Pmi di aprirsi a nuovi mercati, definire nuove strategie e dare valore al know-how.

In Italia le vendite via e-commerce crescono ma rappresentano solo una piccola parte degli acquisti.

Per Roberto Liscia, presidente di Netcomm "la formazione è uno degli assi che può permettere di generare una ripresa duratura dell'economia e creare nuova occupazione. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri media

Proprio con questo obiettivo il colosso dell'e-commerce ha lanciato "accelera con Amazon", programma di formazione gratuito per accelerare la crescita e la digitalizzazione di oltre 10.000 Pmi italiane, realizzato in collaborazione con Ice, Mip Politecnico di Milano graduate school of business, Confapi e Netcomm, il consorzio del commercio digitale italiano. (La Repubblica)

Tra gli astenuti anche Confesercenti Como. La relazione di accompagnamento al bilancio della Camera di Commercio di Como e Lecco ha creato una netta spaccatura. (Corriere di Como)

ischia di essere ancor più salato del previsto il conto che la Liguria produttiva deve pagare al Covid. Proprio da questo punto di vista sembra emergere una potenziale fragilità della Liguria che rispetto alla media nazionale si presenta nelle proiezioni con percentuali maggiori. (La Repubblica)

In questo nuovo contesto, l’emergenza sanitaria determina anche un’accelerazione della trasformazione digitale, che incalza il sistema produttivo. Su tutte: Ansaldo Energia e Leonardo, soci fondatori e pilastri del Centro di Competenza Start 4. (La Repubblica)

Il 41% è incerto, il 26% ignora le implicazioni di business, il 5% è scettico e l’8% è completamente disinteressato. “Il 5G può consentire la creazione di nuovi servizi e applicazioni impensabili con le tecnologie attuali. (We Wealth)

Nel complesso sono oltre 14.000 le pmi italiane che vendono su Amazon e che nel 2019 hanno registrato vendite all’estero per più di 500 milioni di euro. Il Nordovest fa però oltre il 46% del giro d’affari totale, trainato ovviamente dalla Lombardia «asso pigliatutto»: i suoi 22,2 miliardi valgono ben il 40%; il Piemonte invece appena 3,3 miliardi di euro. (Corriere della Sera)