Chiariello non perdona Tanzi: "Nessuna pietà per un truffatore che mandò il Napoli in B"

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A quella di Tanzi resto indifferente ma non ho sentimenti di pietà.

Ieri si spento all'età di 83 anni Callisto Tanzi, ex patron della Parmalat e del Parma.

Pubblicato da Umberto Chiariello su Domenica 2 gennaio 2022

Alla morte di Francisco Franco e di Pinochet ho brindato, e non me ne fotte una mazza della pietas cristiana.

Callisto Tanzi, un truffatore e delinquente condannato ad oltre 17 anni di arresto che non perdonerò mai per quello che. (Tutto Napoli)

La notizia riportata su altri media

Lo stesso è stato coinvolto in varie inchieste giudiziarie e per bancarotta, dove molti piccoli risparmiatori vennero truffati. Le parole di Chiariello sulla morte di Callisto Tanzi pubblicate su Facebook:. (casanapoli.net)

Secondo la Procura di Parma, dal 1998 al 2004 il vero proprietario dell’Hellas sarebbe stato proprio Tanzi, che all’epoca controllava anche il Parma Calcio. (Verona News)

Torino, 5 gen. (LaPresse) – Nonostante i 10 positivi al Covid nel gruppo squadra (8 giocatori e 2 membri dello staff) registrati nella giornata di ieri, l’Hellas Verona è regolarmente partito nel primo pomeriggio per La Spezia in vista della partita di campionato di domani contro il club ligure. (LaPresse)

Vi erano stati passaggi di giocatori e dopo quel campionato Malesani passò dalla panchina del Parma a quella del Verona Si scatenò l’ira di Corbelli, socio al 50 per cento di Ferlaino, che chiese un’inchiesta della Procura federale sui rapporti tra Verona e Parma, tutt’altro che apparenti. (Il Napoli Online)

Il padre di Calisto Tanzi, Melchiorre gestiva una piccola azienda di commercio di prodotti alimentari fondata a Parma dal nonno Calisto senior. Una vita da imprenditore per Calisto Tanzi, in un’avventura che lo ha portato da fatturati miliardari fino alla bancarotta e ai guai giudiziari. (Umbria Journal il sito degli umbri)

Si creò una sorta di potere calcistico-finanziario che diede vita a un coagulo di interessi tra signori potenti. È una delle pagine più tristi del calcio italiano e da questo punto di vista non ci siamo fatti mancare niente (CalcioNapoli1926.it)