Terremoto in Turchia e Siria, la terra si apre per 150 chilometri

la Repubblica INTERNO

Lo hanno sentito, alle 4,17 di ieri mattina, quindici milioni di turchi. Lo hanno avvertito da Istanbul a Baghdad. In Libano, a Cipro. "Un boato come una bomba", dicono al centro dell'inferno, la provincia di Kahramanmaras. Poi, il crollo di grattacieli alti diciassette piani e cattedrali cristiane. Il potentissimo terremoto che ha squassato dieci province dell'Anatolia del Sud, il più forte registrato sulla Terra negli ultimi sei anni, il più violento in Turchia da otto secoli, ha raso al suolo, e la conta è delle dieci di ieri sera, 5. (la Repubblica)

Su altri giornali

Il bilancio è ancora provvisorio , ma centinaia di vittime si contano nelle province turche interessate dal sisma (Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras). (Il Sole 24 ORE)

Link Embed Sono migliaia le vittime, i feriti e i dispersi del terremoto di magnitudo 7.9 che ha colpito la Turchia e la Siria con due scosse potenti, la scorsa notte, nell’area sud est del paese. (Repubblica TV)

Uno scenario di guerra. Se non addirittura qualcosa di peggio. È quanto sta vivendo in queste ore la Turchia a seguito del terremoto — scala di magnitudo 7.8 — che ha devastato il Paese e fatto più di 1.800 vittime. (Corriere della Sera)

L’edificio, in apparenza costruito da pochi anni, si sbriciola in pochi secondi. Le testimonianze che arrivano da Malatya sono drammatiche. (Il Fatto Quotidiano)

Il governo di Israele ha detto di aver ricevuto una richiesta di assistenza da parte siriana per i soccorsi al terremoto che ha colpito l’area al confine con la Turchia e di essere pronto ad accontentarla, in quello che sarebbe un segnale di distensione tra i due Paesi. (Il Sole 24 ORE)

Il castello di Gaziantep era una costruzione enorme, sorta quasi duemila anni fa per mano dell'impero Ittita, ma trasformata in vera e propria fortezza dai romani tra il II e il IV secolo dopo Cristo. Un ottimo punto di osservazione per gli attacchi che arrivavano dal mare, la fortezza era stata profondamente modificata durante il regno dell'imperatore ottomano Suleyman I il Magnifico (1520-1566), che ne rafforzò le mura e fece aggiungere una cinta interna. (ilmessaggero.it)