Robe da pazzi: il giornale di Elkann fa la morale sulla libertà di stampa

Nicola Porro INTERNO

Quando questa mattina ho letto l’apertura di Repubblica, non volevo crederci. Il titolo è “Libertà di stampa, l’Italia arretra” ed intervistano dei tizi di “Reporter senza Frontiere” che, con il loro solito strascico di sciocchezze, hanno dato il via al festival del “Resistere alle pressioni del regime”. Il punto fondamentale è che questa è la classica idiozia secondo cui io dovrei unirmi a Giannini per andare sul colle di Portofino a combattere contro l’occupazione nemica, che sarebbero i fascisti. (Nicola Porro)

La notizia riportata su altre testate

Per questa ragione abbiamo dovuto scontare scetticismo, ironie, malevolenze di chi aveva scelto di non vedere e di non sentire, pensando di ricavarne un posto a tavola o di spuntare qualche risultato politico o sindacale. (Il Fatto Quotidiano)

Ricordo, ai soliti detrattori del momento, che nel 2022 l'Italia veniva segnalata al 58° posto e nel 2016, con il " tranquillo" governo Gentiloni, al 77° posto: naturalmente nessuno si permise di attaccare l'esecutivo in carica o di gridare al " regime ". (ilgazzettino.it)

È stato pubblicato da poco l’indice mondiale della libertà di stampa 2024, redatto da Reporter Senza Frontiere (RSF). Quest’anno, l’agenzia evidenzia un “preoccupante calo del sostegno e del rispetto per l’autonomia dei media e un aumento della pressione da parte dello Stato o di altri attori politici”. (idealista.it/news)

"World press freedom index"? Se davvero queste variazioni potessero essere messe in relazione con scelte dei governi in carica ciascun anno, significherebbe attribuire al governo Draghi maggiori limitazioni della libertà di stampa di quelle attuali col governo Meloni. (Start Magazine)

Ai primi tre posti per la libertà di stampa, tra i 180 Paesi esaminati, troviamo, come sempre, i Paesi dell'Europa del Nord, Le classifiche sono sempre appassionanti e quindi diamo subito qualche dato. (Inside Over)

– Un numero crescente di governi e autorità politiche “non stanno adempiendo al proprio ruolo di garanti del miglior ambiente possibile per il giornalismo e del diritto del pubblico a ricevere notizie e informazioni affidabili, indipendenti e diversificate“. (Il Faro online)