Taglio tasse: ecco gli importi in busta paga

La Legge per Tutti ECONOMIA

Milioni di italiani si ritroveranno in tasca fino a mille euro in più a regime”.

Decisi oggi i limiti di reddito per rientrare nella detassazione: ecco per ciascuna fascia gli aumenti in busta paga che scatteranno dal 1° luglio.

“E’ una misura che certifica in modo inoppugnabile che la manovra riduce le tasse a lavoratori e alle famiglie“.

Dai redditi a partire dai 34 mila euro il taglio del cuneo fiscale si tradurrà in un beneficio che scende – anche in questo caso gradualmente – sotto i mille euro annui. (La Legge per Tutti)

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L’intervento sul cuneo fiscale su cui il governo è al lavoro – ha detto Conte – “è il primo passo verso una riforma complessiva della riforma fiscale e in particolare dell’Irpef. Conte ha spiegato che il taglio interesserà i redditi fino a 40 mila euro, con l’ex bonus 80 euro che arriverà a 100 euro al mese per chi guadagna fino a 28 mila euro, per poi scendere con un doppio sistema di decalage. (Il Riformista)

Il primo punto sono le soglie minime interessate dal bonus e quelle a cui si vorrebbe aprire il contributo. Il bonus viene erogato in modo automatico e versato direttamente dal datore di lavoro in busta paga al dipendente. (SosTariffe)

Il meccanismo per erogare il beneficio resterà quello del bonus per l'attuale platea (fino a 26.600 euro) mentre per i nuovi beneficiari ci sarà una detrazione. Fisco: taglio per 16 milioni lavoratori, 100 euro mese per redditi fino a 28mila euro. (Il Messaggero)

"Non soddisfa tutti ma è passo importante" dice la leader Cisl Furlan. "Un primo passo di una più generale riforma fiscale", spiega il ministro dell'Economia Gualtieri. (Il Messaggero)

Gualtieri, dal canto suo, ha auspicato che entro fine mese arrivi il decreto legge per attuare il taglio delle tasse in busta paga. I sindacati hanno preferito la seconda soluzione: un po’ meno soldi in busta paga ma distribuiti su una platea più ampia. (Il Mattino)

E questo bonus ora viene assegnato anche a 750 mila contribuenti che arrivano sino al tetto di 28 mila euro, compresa la fascia 24.600-26.600 euro che oggi percepisce in maniera decrescente gli 80 euro. (La Stampa)