Presidio pro Palestina a Torino: “La città è gemellata con Gaza”

La Stampa INTERNO

«Palestina libera», «Free Gaza». Quattrocento persone si sono ritrovate oggi a Torino per un presidio pro Palestina. Organizzato in piazza Castello dal Coordinamento per Gaza e il Coordinamento 2 dicembre, ha raccolto testimonianze e appelli «contro il genocidio del popolo palestinese, l’allargamento del conflitto in Medio Oriente e la partecipazione del governo italiano nella missione militare in mar Rosso». (La Stampa)

Se ne è parlato anche su altre testate

Tante le facce in questa galleria fotografica di chi ha voluto manifestare il proprio dissenso contro la guerra in Palestina e una condanna per le cariche della polizia avvenute lo scorso venerdì 23 febbraio. (LA NAZIONE)

Partendo da piazzale 1 Maggio, fino ad arrivare in piazza Matteotti, più di mille persone – senza alcuna tensione con le forze dell’ordine – hanno ribadito pubblicamente il loro pieno appoggio alla resistenza palestinese contro «il genocidio perpetrato dallo stato di Israele». (Gazzetta di Modena)

Il che dice da solo quanto confusa sia la situazione perché la senatrice ha detto con parole nette il suo strazio sui bambini palestinesi e su tutti i bambini coinvolti nei combattimenti e nelle stragi; a partire da quelle del 7 ottobre, che hanno spalancato le porte all’orrore, f… (la Repubblica)

La giornata dei cortei pro Palestina a una settimana dalle «manganellate» che hanno infiammato lo scontro politico si chiude senza incidenti né cariche. Il timore era che potessero esserci infiltrazioni di frange di anarco insurrezionalisti che deviassero i cortei al di fuori dei percorsi concordati con le questure. (ilGiornale.it)

E tante bandiere palestinesi. Slogan e striscioni contro Giorgia Meloni, Benjamin Netanyahu e Joe Biden. (Il Fatto Quotidiano)

Cortei a favore della Palestina si sono tenuti ieri in diverse città italiane. I manifestanti hanno esposto foto di Benjamin Netanyahu e Giorgia Meloni imbrattate con impronte di mani rosse, a simboleggiare «il sangue dei palestinesi», mentre un manifestante alzava un cartello con scritto: «Liliana Segre, io ti stimo ma non sento la tua voce sulle stragi di Gaza». (Il Manifesto)