Biennale di Venezia: Leone d'oro al collettivo di donne Maori

VENEZIA – La Giuria della 60ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, il 20 aprile, ha conferito i premi ufficiali durante una cerimonia che si è svolta in mattinata a Ca’ Giustinian. Il Leone d’oro per la miglior partecipazione nazionale è stato assegnato all’Australia con il padiglione di Archie Moore, un monumentale albero genealogico disegnato a mano che celebra 65.000 anni di storia indigena. (Arte Magazine)

Ne parlano anche altri giornali

Milano, 20 apr. Il Leone d'argento per un promettente giovane partecipante alla 60esima Mostra internazionale della Biennale d'arte di Venezia è stato assegnato alla anglo-nigeriana Karimah Ashadu, il cui lavoro riguarda gli ambienti urbani e sociali della Nigeria. (Tiscali Notizie)

Introdotto da Cristiana Costanzo, il Presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco apre la 60. Esposizione Internazionale d’Arte – Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere – affermando che «è un’avventura dell’anima, l’arte. (ExibArt)

L'artista argentina La Chola Poblete è stata premiata una menzione d'onore alla Biennale d'Arte di Venezia, che si è aperta questo sabato, e diventa la prima artista queer a essere premiato in questo concorso. (AGI - Agenzia Italia)

Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. A portare per la prima volta il prestigioso riconoscimento a un artista delle Prime Nazioni «Kith and Kin», una gigantesca carta genealogica disegnata in gesso bianco sulle pareti nere per ricostruire le discendenze Kamilaroi, Bigambul e britannica fino a 65.000 anni fa. (Il giornale dell'Arte)

Di PIERLUIGI PANZA, inviato a Venezia I Leoni d’oro e d’argento della Biennale 2024 Stranieri Ovunque/Foreigners Everywhere non vanno ad alcun italiano e premiano il mondo più lontano da noi, geograficamente e per nascita: l’Oceania, ultimo continente «scoperto». (Corriere della Sera)

Le First Nations sono impresse in un cielo nero rischiarato dal bianco del gessetto, intessuto di nomi di avi, conoscenti o sconosciuti, attraverso una cartografia temporale che affonda in 65mila anni di storia e 2500 generazioni, familiari ed estranee (quell’essere Stranieri ovunque, leit motiv di questa edizione). (il manifesto)