Firenze, in centinaia sotto la pioggia sfilano per il Primo Maggio: «Le stragi sul lavoro non si fermano»

Corriere Fiorentino INTERNO

Risuona la musica di “Bandiera rossa” sotto la pioggia. Sventolano bandiere della Palestina, striscioni per chiedere dignità e sicurezza sul lavoro, stop alla guerra, cancellazione del sistema degli appalti. È tutto collegato secondo le centinaia di manifestanti che mercoledì mattina, nella festa del 1 maggio, si sono riuniti al cantiere del crollo di via Mariti, a Firenze, nella manifestazione-corteo promossa, tra gli altri, dall’Unione sindacale di Base e dai Cobas (Corriere Fiorentino)

Su altri giornali

Nelle immagini, il ritrovo dei manifestanti e un momento musicale davanti all'ingresso del cantiere. Dario Furnari, Usb Firenze: "Diciamo basta agli omicidi sul lavoro" (Repubblica TV)

Un corteo con più di un centinaio di persone ha sfilato per le vie di Torpignattara per arrivare al Quadraro a Roma in solidarietà con il popolo palestinese e per rivendicare le lotte sindacali e contro la precarietà del lavoro in occasione del primo maggio, giornata dei lavoratori. (Corriere TV)

In questo contesto, il primo maggio, giornata internazionale dei lavoratori, assume una particolare rilevanza. È un momento non solo per celebrare le conquiste dei lavoratori, ma anche per riflettere sulla necessità urgente di promuovere la sicurezza sul lavoro e di difendere i diritti fondamentali dei lavoratori. (NewSicilia)

Si tratta di una media di tre morti bianche al giorno. Secondo l’Inail, nel 2023 sono giunte complessivamente 041 denunce di incidenti mortali sul posto di lavoro, in aumento tendenziale al Sud e sulle Isole. (Esquire Italia)

Questo lungo ponte di fine aprile è iniziato male. Il 25 aprile poteva e doveva essere giornata celebrativa di unità e di riscatto condivisi ed è stato occasione di nuove insensate contrapposizioni. (LA NAZIONE)

Oggi come ieri il lavoro uccide. Come promuovere la cultura della sicurezza? "I dati sono sempre preoccupanti, l’Anmil è ospite dei Servizi srl con l’evento "Un caffè per la sicurezza", siamo nei luoghi di lavoro e nelle scuole, un mese fa a Itis abbiamo incontrato circa 200 ragazzi raccontando le nostre storie. (LA NAZIONE)