Unabomber, i dubbi sullo stato di conservazione del Dna e la corsa contro il tempo: 24 attentati già prescritti

Il Messaggero Veneto INTERNO

Se al profilo genetico di Unabomber saranno un giorno associati un nome e cognome; se saranno trovate corrispondenze tra quanto rinvenuto sui vecchi reperti e una persona specifica, ebbene, non sarà quel giorno che sarà partita la battaglia legale. Unabomber, trent’anni di misteri e ora la svolta: c’è il Dna Le difese Alcune delle difese degli undici iscritti sul registro degli indagati hann… (Il Messaggero Veneto)

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Le azioni attribuite a Unabomber sono una trentina, verificatesi tra il 1994 e il 2006 anche se per un periodo, tra il 1996 e il 2000, non si sono registrati attentati dell’imprendibile attentatore. Fino ad oggi, inoltre, non sembra aver mai lasciato tracce tali da portare alla sua identificazione. (Corriere della Sera)

Insieme a Greta Momesso, che il 13 marzo 2005 perse parte della mano sinistra per lo scoppio di un cero elettrico acceso nel duomo di Motta di Livenza. (Corriere della Sera)

Tracce genetiche che potrebbero aiutare gli investigatori ad individuare il responsabile degli atti dinamitardi che sconvolsero il nord-est dal 1994 al 1996 e dal 2000 al 2006. Anni in cui il misterioso bombarolo posizionò una trentina di ordigni in luoghi aperti al pubblico causando menomazioni e lesioni alle vittime. (ilGiornale.it)

Qualche piccola traccia di Dna, scoperta quasi vent'anni dopo l'ultimo attentato, potrebbe determinare una svolta sul caso Unabomber. (Secolo d'Italia)

Alcuni oggetti sono stati sottoposti a un’analisi più dettagliata. Si tratta di frammenti genetici ottenuti dall’analisi di peli trovati su una bomboletta di stelle filanti inesplosa a San Vito al Tagliamento il 6 marzo 2000, e su un uovo-bomba inesploso ritrovato al supermercato di Portogruaro il 31 ottobre 2000. (StatoQuotidiano.it)

Potrebbe essere una svolta nella caccia all’attentatore che tra il 1994 e il 2006 terrorizzò Veneto e Friuli Venezia Giulia ROMA – Unabomber, il caso infinito non è ancora chiuso. Fonti della procura di Trieste hanno rivelato ad alcuni giornali locali del Nord-Est di aver dopo riapertura delle indagini nel gennaio del 2023 gli investigatori avrebbero trovato tracce di DNA su alcuni vecchi reperti, non analizzate nei decenni scorsi. (Dire)