Bernini ribadisce il no alla violenza nelle università: "Chiederò a Piantedosi un Comitato per la sicurezza"

L'HuffPost INTERNO

"I disordini della Sapienza non li classifico come libera manifestazione di un pensiero critico, sono violenze critiche e verbali. Ho chiesto al ministro Piantedosi di convocare un comitato per l'Ordine e la sicurezza dedicato alle proteste nelle università, chiedendo che si potesse rappresentare ai rettori quello che sta succedendo. Mai militarizzazione nelle università, ma mai lassismo, voglio ribadire. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri giornali

«L’agenda delle università non la decida chi contesta»: è la frase più significativa del documento che contiene le linee guida per affrontare e contrastare gli episodi di violenza e antisemitismo negli atenei, approvato dalla giunta della Conferenza dei rettori e diffuso ieri al termine della riunione. (Corriere della Sera)

È il giorno dell'orgoglio per i rettori italiani. Il giorno in cui viene finalmente detto un «no» chiaro all'osceno «boicottaggio» degli atenei israeliani. (ilGiornale.it)

L’università dovrebbe affermarsi come luogo di cultura e di libertà che non va strumentalizzato. Chiaro il riferimento alle manifestazioni in particolare per protestare contro la guerra a Gaza. (CatanzaroInforma)

Cortei, manifestazioni, disordini, l’Italia universitaria sta vivendo un momento particolare. Gli studenti facenti parte dei collettivi dei diversi atenei stanno scendendo in piazza principalmente per protestare contro la guerra a Gaza. (LaC news24)

L'Aquila. Noi non siamo per la guerra ma per la pace e la libertà di espressione. (Virgilio)

Nessun ateneo ha mai votato per il boicottaggio della collaborazione scientifica, solo alcuni Senati accademici per la sospensione di singoli bandi. Siamo è rimaniamo aperti a collaborare con tutti»: la presidente della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, Giovanna Iannantuoni si esprime in questo modo riguardo alle tensioni registrate nelle ultime settimane negli atenei, dove gruppi di studenti hanno chiesto una presa di distanza da alcune collaborazioni con altri atenei israeliani e la pace a Gaza. (La Stampa)