A caccia di malware scansionando le onde elettromagnetiche dei dispositivi: l'approccio innovativo di una ricerca

Quello che hanno scoperto è che ogni malware in esecuzione emette un'onda unica; quindi allenando una rete neurale con le onde emesse da due dispositivi "infetti" sono riusciti ad ottenere un livello di precisione dell'individuazione di un malware generico del 99,82%.

Il dispositivo è stato creato a scopo di ricerca e non è previsto che diventi un prodotto commerciale

"Il nostro approccio - hanno scritto i ricercatori - ha il vantaggio di non poter essere eluso dagli autori del malware e difficilmente viene rilevato". (DDay.it)

Ne parlano anche altri giornali

Dalla ricerca, che si è avvalsa di un AI per l’analisi dei dati, è emerso come le reti siano costantemente sottoposte a interazioni potenzialmente dannose All’interno del report condiviso è emerso come sarà possibile scovare eventuali violazioni in termini di cybersicurezza avvalendosi di uno strumento diverso dal solito. (Android Italy)

Il team transalpino ha utilizzato un altro punto di partenza, al riguardo: un comune Raspberry Pi per individuare la presenza di malware in dispositivi IoT, riuscendo a capire la radiazione elettromagnetica emessa da tali dispositivi. (Computer Magazine)