I medici aziendali si sfilano: «Il green pass non ferma il contagio, non tocca a noi controllarlo»

Corriere della Sera INTERNO

Mentre si definisce il decreto che definirà gli ambiti di introduzione del green pass nei contesti lavorativi, i medici aziendali mettono le mani avanti.

Il certificato verde non rappresenta una “misura di sicurezza” per il datore di lavoro, a meno che non derivi dal reiterato controllo ogni 48h tramite tampone, condizione che riteniamo perlopiù inattuabile.

«Non tocca a noi controllare il green pass — dicono in sostanza con una nota dell’Anma, l’associazione di categoria —. (Corriere della Sera)

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“L’intero impianto normativo che regola il green pass (alla data del 3 settembre, ndr) non nomina mai il MC in nessun punto e per nessun aspetto e tantomeno offre qualche tipo di collegamento con la idoneità/inidoneità del lavoratore” ha specificato l’Anma. (QuiFinanza)

E non chiedeteci di fornire alle aziende dati sul numero dei dipendenti con il vaccino o con il green pass“. Roma, 15 set – Green pass per i lavoratori, i medici aziendali si chiamano fuori: “Non tocca a noi controllare“. (Il Primato Nazionale)

E non chiedeteci di fornire alle aziende dati sul numero dei dipendenti con il vaccino o con il green pass. Mentre il Governo italiano sta definendo il decreto che renderà obbligatori l’introduzione del green pass nei contesti lavorativi, i medici aziendali chiariscono la propria posizione. (StrettoWeb)

“Se ci sono treni al 100 per cento, un teatro, un cinema – è però la sottolineatura di Franceschini – con la mascherina e il green pass mi paiono luoghi più sicuri”. La posizione della Lega. La Lega, in sofferenza dopo l’accelerazione sul fronte della certificazione verde, prova a tenere botta. (LaPresse)

«Il green pass non è un documento sanitario, la possibilità di contagiare e di contagiarsi sussiste indipendentemente dalla condizione vaccinale e/o dal possesso del green pass, e può essere verificato esclusivamente dai soggetti indicati nella norma, tra i quali non è compreso il medico competente , può essere verificato esclusivamente tramite la app dedicata che non rende visibili i dati sanitari, l’attività di verifica non comporta “in alcun caso” la raccolta dei dati (in qualsiasi forma)». (Corriere Quotidiano)