Carburante, scatta oggi embargo Russia: rischio rincari su benzina e diesel

La Sicilia ECONOMIA

Roma, 4 feb. ''Nuovo allarme dei consumatori sul fronte della benzina'' a causa dell'embargo sui prodotti russi, che scatterà da oggi. Una misura che, secondo Assoutenti, ''rischia di determinare nuovi rincari dei carburanti alla pompa con danni sia sul fronte dei costi dei rifornimenti, sia dell'inflazione''. In una nota l'associazione ricorda che da oggi ''verrà meno un milione di barili al giorno provenienti dalla Russia, spingendo i vari paesi a rifornirsi di benzina e gasolio presso altri Stati come Cina e Stati Uniti, con conseguenti maggiori costi di trasporto, senza contare le possibili speculazioni legate alla corsa agli accaparramenti''. (La Sicilia)

La notizia riportata su altre testate

Se si considera anche l’inflazione registrata tra il 2012 e il 2022 in Italia, l’extra-profitto derivante dalla differenza tra i prezzi del petrolio e quelli dei carburanti raggiunge 0,190 euro/litro per la benzina, 0,264 euro/litro per il gasolio Stampa (Salernonotizie.it)

Embargo e price cap su tutti i derivati dell’oro nero russo: due armi in un colpo solo per - nelle parole della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen - «far pagare a Putin il prezzo della sua atroce guerra». (ilmessaggero.it)

Prepariamoci a un’altra stangata. Ma vediamo, in concreto, che cosa può succedere e, soprattutto, di quanto possono aumentare i prezzi di benzina e gasolio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

A partire da domani 5 febbraio scatterà infatti l'embargo deciso dall'Ue sui prodotti raffinati russi, una misura che , sottolinea Assoutenti, rischia di determinare nuovi rincari dei carburanti alla pompa con danni sia sul fronte dei costi dei rifornimenti, sia dell'inflazione. (Giornale di Sicilia)

Ma davvero la guerra non ha inciso sull’andamento dell’economia russa? La guerra in Ucraina e l’economia russa. I funzionari russi minimizzano l’impatto che la guerra in Ucraina sta avendo sull’economia del paese. (Periodico Daily)

Alla luce di questi numeri, il presidente dell'Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona ha chiesto al premier di reintrodurre i tagli decisi da Draghi. “Rispetto al 31 dicembre 2022, oggi un litro di benzina costa quasi 23 centesimi in più, con un rincaro del 13,8%, pari a una stangata di 11 euro e 36 per un pieno da 50 litri, 273 euro su base annua considerando 2 pieni di carburante al mese a famiglia, mentre il gasolio sale del 12%, oltre 20 centesimi al litro, pari a 10 euro e 22 centesimi a rifornimento” /11 Ansa (Sky Tg24 )